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Quando tutto cambia

Pubblicato il 6 giugno 2008 da Luca Lardieri


Quando tutto cambia

Non è facile trovarsi improvvisamente travolti da una moltitudine di eventi imprevisti e totalmente spiazzanti. Tornare a casa dal lavoro come ogni giorno e scoprire che la propria quotidianità così come la si conosceva sta per trasformarsi in ignoto. Questo è ciò che accade ad April Apner (Helen Hunt), giovane maestra newyorkese di una scuola elementare, la quale si ritrova contemporaneamente a:
essere lasciata dal marito (Matthew Broderick), sposato qualche mese prima;
perdere la madre adottiva, venuta prematuramente a mancare in seguito ad una brutta malattia;
incontrarsi con la vera madre (una straordinaria Bette Midler), vulcanica conduttrice di programmi televisivi che le rivela di averla concepita con Steve McQueen;
conoscere il padre di un suo alunno (Colin Firth), con il quale intreccia immediatamente una relazione sentimentale; scoprirsi incinta di suo marito, dopo mesi di tentativi andati a vuoto.
Tutto ciò avrebbe potuto far scadere facilmente il film in una sorta di melodrammone strappalacrime o in una commedia romantica eccessivamente smielata, invece la Hunt, grazie anche ad una sceneggiatura ben scritta e dal ritmo incalzante (i momenti di stanca sono rarissimi), miscela il tutto in una commedia agrodolce, dai toni soft ma capace anche di toccare argomenti importanti come la fede, la religione, l’adozione e l’inseminazione artificiale in maniera mai banale e sempre elegante. La sua regia passa con estrema naturalezza e disinvoltura dai toni comici a quelli drammatici senza far avvertire allo spettatore lo stacco in maniera netta, aiutata anche dalle splendide performance del suo cast e dalle proprie, indiscusse capacità attoriali. La sua April Epner è intensa e reale, mostrando alla perfezione tic, fobie e abitudini di una donna alla soglia dei quarant’anni alle prese con la voglia di maternità. I personaggi affidati a Broderick e alla Midler sono veramente ben concepiti e descritti minuziosamente ed i due attori li rendono alla perfezione senza mai cadere nel gigionesco (cosa che sarebbe potuta accadere con facilità), mentre Frank Harte ricorda un po’ troppo altri personaggi interpretati da Firth (anche se forse è questa la motivazione che ha spinto verso la scelta dell’attore britannico). Un esordio alla regia che comunque rimane estremamente positivo e che fa virare (definitivamente?) verso lidi più interessanti, la carriera di questa straordinaria interprete.


CAST & CREDITS

(Then She Found Me); Regia: Helen Hunt; sceneggiatura: Alice Arlen, Victor Levin, Helen Hunt, tratta dal romanzo Then She Found Me di Elinor Lipman; fotografia: Peter Donahue; montaggio: Pam Wise; musica: David Mansfield; Interpreti: Helen Hunt (April Epner), Bette Midler (Bernice Graves), Colin Firth (Frank Harte), Matthew Broderick (Ben); produzione: Blue Rider Pictures, John Wells Productions, Killer Films, Less Is More Pictures; distribuzione: Medusa; origine: USA, 2008; durata: 100’.


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