Quell’idiota di nostro fratello
Ned (Paul Rudd) è tanto ingenuo da vendere erba a un poliziotto in servizio, e per questo finisce in galera. Ma neppure il soggiorno in carcere riesce a privarlo dell’innato buonumore che lo porta a considerare sempre e solo l’aspetto positivo di ogni circostanza, e a fidarsi delle persone che ha attorno senza tuttavia pretendere nulla in cambio. Le cose si complicano quando fa ritorno, dopo gli otto mesi trascorsi in cella, alla fattoria dove lavorava come agricoltore biodinamico: la sua tirannica e sgarbata compagna non è disposta ad accettarlo di nuovo in casa, ha un altro fidanzato (succube dei suoi umori tanto quanto lo era Ned) e per di più non vuole restituirgli l’adorato cane, Obi-Wan Kenobi. Ecco allora che inizia il tormentoso vagare del povero Ned, che si sposta di casa in casa tentando di farsi ospitare, a turno, dalla madre – amorevole ma un po’ pedante - e dalle tre sorelle – che vedono in lui un potenziale tornado pronto a distruggere la loro tranquillità quotidiana.
Il protagonista di questa frizzante commedia dell’americano Jesse Peretz, qui al suo quarto film, sembra una versione molto naive del Jeffrey Lebowski coeniano, dal quale eredita l’aria sfaccendata e trasandata, i sandali e i pantaloni corti, la barba e i capelli incolti da hippie, e la passione per la marijuana. All’impassibilità e allo scetticismo di Drugo tuttavia Ned sostituisce un candore e una mitezza quasi inverosimili, tanto che spesso finisce per essere trattato, come suggerisce il titolo, proprio come un idiota. Ma saranno appunto la sua sconcertante ingenuità e il suo estremo senso di lealtà a portare alla luce tutti i problemi ipocritamente taciuti nella vita apparentemente perfetta delle sorelle: Miranda (Elisabeth Banks) è una giornalista in carriera che non esita a mettere da parte ogni scrupolo morale per ottenere lo scoop che ha sempre sognato; Liz (Emily Mortimer), troppo apprensiva con il figlio e spesso lamentosa con il marito, vorrebbe far credere a se stessa di vivere in un mondo perfetto, che invece si rivela pieno di incrinature; infine Natalie (Zooey Deschanel), più affabile e serena e più simile a Ned, non riesce ad essere sempre sincera con la sua fidanzata Cindy.
Presentato al Sundance Film Festival nel 2011, Quell’idiota di nostro fratello è un ottimo esempio di cinema che diverte e intrattiene senza tuttavia banalizzare le situazioni raccontate, e offre una galleria di personaggi descritti con sagacia e ironia (spicca tra gli altri lo sgradevole e pretenzioso Dylan, marito di Liz). Le simpatie dello spettatore vanno, per forza di cose, tutte a Ned, che con la sua disarmante, limpida e “sovversiva” sincerità fatica non poco a trovare il suo posto in un mondo verosimilmente dominato da pulsioni e atteggiamenti di tutt’altra specie.
(Our Idiot Brother ) Regia: Jesse Peretz; soggetto: Jesse Peretz, Evgenia Peretz, David Schisgall; sceneggiatura: Evgenia Peretz, David Schisgall; fotografia: Yaron Orbach; montaggio: Jacob Craycroft, Andrew Mondshein; musica: Eric D. Johnson, Nathan Larson; interpreti: Paul Rudd (Ned Rochlin), Elisabeth Banks (Miranda Rochlin), Zooey Deschanel (Natalie Rochlin), Emily Mortimer (Liz Rochlin), Steve Coogan (Dylan); produzione: The Weinstein Company, Big Beach Films, Lickley Story, Yuk Film; distribuzione: Videa-Cde; origine: Usa, 2011; durata: 90’; web info: http://www.ouridiotbrother.com/