Ispirato seguito di Appleseed del 2004, che in un turbinio di sequenze mozzafiato ed adrenalina in puro stile John Woo riesce a tenere incollato lo spettatore alla sua poltrona per tutta la sua durata. Spettacolari soprattutto i venti minuti iniziali, in cui sullo sfondo di una cattedrale stile Notre Dame, si consuma uno scontro infuocato tra le truppe dell’utopica città di Olympia ed i cyborg terroristi che cercano in tutti i modi di portare il caos per le strade.
Esplosioni, pallottole ultra speciali riversate a profusione contro umani ed androidi, sequenze di combattimento realistiche e ben congeniate, rendono il film un divertentissimo luna-park di emozioni e colori che ben si insinuano in un contesto post-apocalittico alquanto inquietante. Inoltre, è tangibile la mano di John Woo nella produzione, se non altro nello stile in cui è stata realizzata la pellicola, riproponendo i rallenty narrativi tipici del regista orientale e consegnando alle sue amate colombe un ruolo fondamentale ed originale: quello di inconsapevoli terroriste, sulle quali è stato inserito un particolare chip che fa letteralmente impazzire le sinapsi del cervello umano.
Un film piacevole, ma poco nipponico, che strizza l’occhio ad un certo tipo di cinema Usa di fine anni Ottanta.