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ROMAFILMFESTIVAL 2006 - FRAGMENTS SUR LA GRACE

Pubblicato il 7 dicembre 2006 da Andrea Esposito


ROMAFILMFESTIVAL 2006 - FRAGMENTS SUR LA GRACE

Vincent Dieutre è una sorta di regista prediletto del RomaFilmFestival, che segue da anni il suo discorso personale e rigoroso sul cinema. Nel nuovo Fragments sur la grace, Dieutre continua la sua esplorazione di una forma a metà tra documentario e fiction, con uno stile fortemente diaristico. Proprio quest’ultimo elemento ci fornisce probabilmente la chiave di lettura più indicata per raccontare questo Fragments: il film infatti vuole essere una ricostruzione storica del fenomeno del Giansenismo in Francia, ma tale ricostruzione è tradotta nell’esperienza biografica di Dieutre, che integra nell’opera personalismi, impressioni, suggestioni a metà tra la fiction e la cronaca, tutte ugualmente vissute in prima persona.
Il racconto della Storia è il racconto della storia, ma non solo: ben più importante, il racconto della storia è prima di tutto il racconto del racconto.
Il film è strutturato su diversi piani. L’intervista con l’esperto (ecco l’elemento documentaristico), dove si sviluppa un discorso sul Giansenismo dal punto di vista storico-filosofico. Contemporaneamente, Dieutre va in prima persona nei luoghi che hanno fatto da teatro all’avventurosa parabola dei Giansenisti. E in una stanza degli attori (tra cui lo stesso Dieutre) leggono testi dell’epoca, lettere, pagine di diario, i cui autori non sono ben identificati. E’ questa forse la parte più interessante del film: gli attori danno vita ad una vera e propria performance, interpretando quelle pagine a tratti oscure e ignote, che parlano di conversione, paura, dolore, ricerca incessante di Dio. Dieutre racconta la storia di queste voci dal passato. Racconta il loro rifiuto del mondo e in parte anche della Chiesa, racconta la loro fede, un travaglio che li macera, racconta la dolorosa volontà di penitenza. E la furia mistica di queste diventa la ricerca della verità del regista, che si snoda in un percorso a tratti lirico, destabilizzante quanto potente.
Dieutre segue queste tracce perse nel tempo, ricerca l’origine storica dei Giansenisti così come ne ricerca l’anima. Si sofferma spesso su varie immagini della Francia (e ad un tratto anche di Roma) odierna: strade di città, vicoli, segnali stradali. Segni dell’epoca della Controriforma e della contemporaneità che si accostano, per sottolineare l’idea che il Giansenismo sia il momento davvero fondativo dell’identità francese. Dieutre affonda le mani nella Storia per creare un cinema del Presente. Fragments è la cronaca di una ricerca di sé e allo stesso tempo la concretizzazione materica di questa ricerca. Il ritmo, in alcuni passaggi convulso, insegue quel tracciato mistico che fermenta sotto la storia. Quella Grazia negata e ricercata per tutta la vita, la Grazia impossibile ed invisibile: è questo l’impalpabile centro gravitativo, il nucleo osceno (perché irrappresentabile) del film.

(Fragment sur la grace) Regia: Vincent Dieutre; sceneggiatura: Vincent Dieutre, Laurent Roth; fotografia: Jeanne Lapoirie; montaggio: Dominique Auvray; musica: Marcel Peres; interpreti: Françoise Lebrun, Mireille Perrier, Eva Truffaut, Mathieu Amalric, Vincent Dieutre, Cyrille Pernet; produzione: Christian Baute, Kathleen de Béthune; distribuzione: Celluloid Dreams; origine: Francia, 2006; durata: 101’


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