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Sacro e profano

Pubblicato il 14 giugno 2009 da Leonardo Gliatta


Sacro e profano

Ogni nuovo progetto dell’artista più popolare del mondo richiama l’attenzione dei media a prescindere dal suo contenuto. Per il solo fatto che Madonna abbia deciso di mettersi dall’altra parte della macchina da presa, le sono piovute addosso le critiche più spietate, come ogni sua nuova incursione. Quasi come se la si volesse contenere, come se questo suo ’io’ strabordante irritasse più della valutazione sull’opera stessa. Madonna è un fenomeno di costume, prima di qualsiasi altra definizione, che debutta alla regia con un film tutto sommato “piccolo”, a tratti simile ai film di riscatto proletario alla Full Monty o alla Loach. Influenzata dall’ex marito Guy Ritchie, sia nella narrazione che nelle tecniche di ripresa (alcune sequenze di raccordo e un certo linguaggio postmoderno), costruisce una storia in cui tre coinquilini lottano per affermare i loro sogni scendendo ad inevitabili compromessi. Il personaggio più riuscito, nonché il protagonista, è il cantante dei Gogol Bordello, già apprezzato in Ogni cosa è illuminata, che non fa che interpretare se stesso. Le altre due protagoniste - la ballerina classica che si improvvisa spogliarellista per sbarcare il lunario e la farmacista che sogna di partire per l’Africa - sono figure tratteggiate con poca incisività, e quindi poca cura.
Tutto il film parla di lei:i tre personaggi sono altrettanti aspetti della sua personalità. Nella ballerina che sceglie la strada più facile per arrivare al successo non possiamo non scorgere gli esordi dell’italoamericana Veronica Ciccone; la sua canzone “Erotica” viene troppo banalmente accostata al momento dello striptease. Ne viene fuori un film che per l’ansia di dire tutto e subito si perde in un pastiche con pretese di postmodernità.
I Gogol Bordello tengono fede al nome, dando al film un po’ di ritmo grazie alle loro travolgenti esibizioni, ma situazioni e personaggi mancano di appeal e seppure intrecciati con una certa sapienza e ironia non fanno mai veramente decollare il film.

Filth and wisdom (sporcizia e saggezza) sono due aspetti della stessa medaglia, come dice il saggio gipsy Eugene Hutz dei Gogol Bordello. Per arrivare al paradiso devi passare per l’inferno. Ecco, appunto, forse è questa la parabola che Madonna dovrebbe tenere a mente, se realmente volesse continuare nella sua carriera registica.

(Filth and wisdom) Regia: Madonna; Sceneggiatura: Madonna & Dan Cadan ; Fotografia: Tim Maurice Jones; Montaggio: Russsell Icke; Musica: Madonna, Gogol Bordello; Interpreti: A.K.(Eugene Hutz), Holly (Holly Weston), Juliette (Vicky Mc Clure), Professor Flynn (Richard E. Grant), Sardeep (Inder Manocha); Produzione: Nicola Doring; Distribuzione: Sacher; Origine: Gran Bretagna, 2008; Durata: 81’

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