X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Se sarà luce sarà bellissimo – Moro: un’altra storia - Noir Film Festival - Concorso

Pubblicato il 4 dicembre 2008 da Salvatore Salviano Miceli


Se sarà luce sarà bellissimo – Moro: un'altra storia - Noir Film Festival - Concorso

Doveva essere una trilogia su uno dei delitti politici più importanti, e ancora lontano dall’essere chiarito, del secolo appena trascorso e che maggiore eco ha ricevuto in ottica cinematografica quella pensata da Aurelio Grimaldi. Il fallimento della produzione e le inevitabili conseguenze hanno portato il regista a riassumere l’enorme mole di girato in due soli lungometraggi (non parliamo di pellicole perché ad oggi ancora non si hanno i fondi per riuscire a stampare il supporto). Se sarà luce sarà bellissimo – Moro: un’altra storia è il primo dei due e l’unico, sino ad ora, realizzato. Necessaria, al fine di comporre una critica onesta e precisa, ricordare le parole di Grimaldi che puntano a sottolineare come anche questa versione presentata sugli schermi del Noir film festival sia lontana dal potersi dire definitiva. Si deve ancora svolgere un cospicuo lavoro sul montaggio e soprattutto riuscire a, servendosi di un supporto adeguato, restituire le giuste tonalità cromatiche pensate dall’autore che tanto ha investito sull’uso del chiaro-scuro. Inutile quindi prendere in esame i problemi tecnici, molto più importante concentrarsi sul peso e sul valore narrativo, e non solo, dell’opera.
Petri, Ferrara, Martinelli, Bellocchio sono solo alcuni dei registi che hanno cercato di dare una propria personale interpretazione sull’omicidio del Presidente della DC. Grimaldi non cerca di compiere a tutti i costi una chiara e dettagliata ricostruzione storica. Pur basandosi rigorosamente su documenti ufficiali e non tralasciando le lettere scritte durante la prigionia da Moro (definite in conferenza stampa “uno straordinario esempio di letteratura”), l’autore cerca di coprire i vuoti che ancora la storia non ha colmato con il proprio sguardo. Quasi la totalità dei dialoghi sono frutto della sceneggiatura, così come alcune ipotesi (affascinante e terribile allo stesso tempo quella che si manifesta nell’epilogo) non sono del tutto suffragate da prove incontrastabili. Non esistono Caino e Abele nel film, come del resto nell’intera filmografia di Grimaldi. Tanto il mondo, quanto chi lo abita, non si divide in bianco e nero, piuttosto è figlio di un insieme di sfumature. Così le ombre, le zone oscure, appartengono a tutti i personaggi portati in scena siano essi brigatisti, poliziotti dediti alle torture (è il caso del commissario interpretato da Gaetano Amato), professori, studenti e, primo tra tutti, Moro stesso.
Il pregio del film è nel coraggio di richiamare la memoria storica, nell’invitarla a essere più discreta nella definizione di martiri ed assassini. Grimaldi chiede rispetto per chiunque sottoponga i propri ideali alla possibilità della fine, cercando di evitare quella mitizzazione, fastidiosa perché troppo spesso ipocrita, che tocca a chi incontra la morte. Molti i contrasti evidenziati da un montaggio che segue la storia principale e le almeno altre tre diramazioni sotterranee con estrema ferocia visiva. Lasciano perplessi (ma è necessario ricordare ancora che si tratta di un work in progress) alcune affermazioni messe in bocca ai brigatisti e ai giovani espulsi dal sindacato, non tanto per il valore ideologico del messaggio, quanto per una qualche forma di banalità espressiva che ne impoverisce il contenuto.
Quello che ci auguriamo è che Se sarà luce sarà bellissimo – Moro: un’altra storia possa avere l’occasione di scatenare polemiche, suscitare dibattiti, sollevare critiche positive e non. Vorrebbe dire che il film ha avuto il suo corso, vedendosi riconoscere la dignità, meritata, di un’uscita in sala.


CAST & CREDITS

(Se sarà luce sarà bellissimo – Moro: un’altra storia); Regia, sceneggiatura: Aurelio Grimaldi; fotografia: Alberto Iannuzzi; montaggio: Giuseppe Pagano; interpreti: Roshan Set (Aldo Moro), Gaetano Amato (commissario), Lalla Esposito (professoressa), Guja Jelo (magistrato) Steffan Boje (brigatista), Craig Fairbrass (brigatista); produzione: 3o Holding; distribuzione: Millennium Storm; origine: Italia 2008; durata: ‘91;


Enregistrer au format PDF