Sono Viva - Noir Film Festival - Concorso

Sono Viva segna l’esordio alla regia nel lungometraggio dei fratelli Filippo e Dino Gentili, già sceneggiatori di numerose serie televisive (Distretto di Polizia) e collaboratori, tra gli altri, di Roberto Faenza e Carlo Lizzani. Quella che doveva essere una notte di lavoro semplice e guadagno facile per Rocco, operaio con problemi di liquidità, finisce per divenire un incubo in cui le verità si succedono smentendosi a vicenda. Incaricato di vegliare il corpo senza vita di Silvia, giovane figlia di un ricco industriale, in una villa fuori città, il protagonista riceverà una serie di visite inattese che lo spingeranno involontariamente a partecipare ad un gioco inquietante tra menzogne e colpi di scena.
L’atmosfera per tutta la durata del film resta sospesa e la tensione cresce in maniera naturale e parallela allo sgomento del personaggio principale, dapprima attore inconsapevole di un meccanismo più grande di lui e poi, nel finale, attiva mano del destino. L’aspetto più convincente di Sono Viva è proprio il lavoro estremamente preciso sul colore interiore del film, a tutti gli effetti un noir, sviluppato già in fase di scrittura e custodito da una sceneggiatura di ferro. Il budget ridotto ha “permesso” una preparazione capillare che effettivamente bene risulta sullo schermo dove ogni inquadratura appare funzionale, ed emotivamente esatta, a quella immediatamente precedente così come a quella successiva. La fotografia firmata da Vittorio Omodei Zorini è cupa, claustrofobica in molti passaggi, perfettamente in sincronia con la storia narrata. In un contesto simile restano di difficile decifrazione e stonano un po’ alcune sequenze “urlate” accompagnate da dialoghi che non mostrano e anzi a volte impoveriscono la forza delle immagini. Per quanto necessarie per la naturale evoluzione della storia, infatti, appaiono come momenti statici in cui la tensione vive fasi di stanca piuttosto che innalzarsi ancora di più.
Massimo De Santis, al primo ruolo da protagonista, è assai credibile con il suo volto in perenne crisi e affanno. Uguale discorso per Marcello Mazzarella in una parte meno cattiva, ma ugualmente caratterizzata, rispetto alle vesti abituali in cui siamo soliti trovarlo. Due le piccole ma importanti partecipazioni: Giovanna Mezzogiorno nei panni di una barista che stringerà un rapporto ambiguo con il protagonista e Giorgio Colangeli, grande interprete di teatro oltre che di cinema apprezzato come Salvo Lima ne Il Divo di Sorrentino o nel recentissimo La nostra vita di Daniele Luchetti.
Discreta prima prova per i fratelli Gentili che arriva finalmente in sala a più di un anno dalla sua conclusione. Non pochi, infatti, i problemi affrontati in fase di produzione con un finanziamento prima dato grazie al decreto Veltroni e poi ritirato con l’insediamento di Urbani.
(Sono Viva); Regia, sceneggiatura: Filippo e Dino Gentili; fotografia: Vittorio Omodei Zorini; montaggio: Paola Freddi; interpreti: Massimo De Santis (Rocco), Marcello Mazzarella (Gianni), Giovanna Mezzogiorno (Stefania), Giorgio Colangeli (Marco Resti); produzione: Metafilm; origine: Italia 2008; durata: ‘87;
