Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street

«Why does my heart cry? Feelings I can’t fight!» così cantava Christian/Ewan McGregor ne Il tango di Roxanne, reinterpretando la mitica canzone Roxanne dei Police datata 1979. Era il 2001 ed il mondo cinematografico faceva la conoscenza di un musical sorprendente, moderno ed innovativo, Moulin Rouge di Baz Luhrmann. Sei anni più tardi, Tim Burton ci presenta il suo modo di re-inventare il musical e lo fa alla propria maniera, ispirato da un’opera di grande successo internazionale (Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street fa il suo debutto a Broadway il primo marzo del 1979 e chiude diversi anni più tardi dopo aver vinto otto Tony Awards e con ben 557 repliche alle spalle) e purtroppo fino ad oggi a noi quasi del tutto sconosciuta. La visionarietà di Stephen Sondheim e del suo diabolico barbiere hanno offerto a Burton la possibilità di creare un mondo malsano, plumbeo ed angosciante, dove ogni angolo ed ogni sguardo intriso di malinconia e sofferenza rappresentano l’incarnazione “tangibile” di tremendi stati d’animo.
La macchina da presa, mimetizzata tra nuvole e limpidi goccioloni d’acqua, individua alcune lacrime di sangue. Attratta da quel rosso così denso ed ipnotico, decide di seguirne una, gettandosi su di essa ed affogando così nell’oblio. Un oblio fatto di disperazione, lamenti, ghigni ed avidità. Il rivolo di sangue, infatti, dopo avere attraversato tutti i luoghi principali in cui, da lì a poco, prenderà corpo la vicenda, ci porta fino ai piedi di un pallido uomo dalla chioma arruffata e segnata da una magnetica ciocca argentata. Un inquietante individuo che, appena sbarcato a Londra, ci racconta la sua triste storia ed il suo inappagabile desiderio di vendetta.
È così che il cineasta di Burbank ha deciso di mostrarci l’ingresso in scena di Sweeney Todd/Benjamin Barker, togliendo il testo al brano introduttivo The Ballad of Sweeney Todd e lasciando alle immagini (consueto viaggio all’interno di un mondo altro) e alla vibrante potenza della musica il compito di proiettarci fin davanti la porta della demoniaca soffitta di Fleet Street. Scopriamo così che Benjamin Barker ha smarrito le ragioni della sua vita - la moglie, la figlia, la libertà - e che sulle loro ceneri, Sweeney Todd ha costruito il motore della sua esistenza, rispolverando gli antichi rasoi d’argento, amici fedeli, e andando in cerca di sanguinosa vendetta.
_Un Johnny Depp esaltante infonde vita ad un personaggio cupo, quasi esclusivamente attraverso occhi torvi e minimali rughe espressive, ai quali aggiunge linfa e vigore con performance canore di altissimo impatto emotivo. D’altro canto la cosa che colpisce maggiormente del film è la sua capacità di riuscire a rendere musica ed immagini un tutt’uno, avvolgendo e coinvolgendo a tal punto lo spettatore da fargli dimenticare di assistere ad una pellicola cantata. I duetti tra Helena Bonham-Carter e Johnny Depp sono così sentiti e carichi di sospiri, sospensioni ed esitazioni da imprimere indelebilmente, nell’orecchio di chi ascolta, sensazioni forti ed emozionalmente appaganti. Un film che sconvolge ed in cui nessun personaggio è completamente buono o totalmente malvagio, dove tutti, presto o tardi, si macchiano le mani e/o la coscienza con il sangue. La speranza non ha spazio nell’algido universo di Sweeney Todd, la vendetta non porterà alcun conforto. Le vertiginose discese agli inferi compiute dai protagonisti della vicenda aggiungeranno solamente nuovi percorsi da compiere alla goccia di sangue dei titoli di testa, sommando dolore al dolore e sofferenza alla sofferenza.
Mr. Todd sa perché il suo cuore piange e quei sentimenti che non è mai riuscito a nascondere prenderanno forma nell’inquietante immagine di una Pietà burtoniana scolpita tra asfissianti arterie recise.
(Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street ); Regia: Tim Burton; sceneggiatura: John Logan, tratta dall’omonimo musical di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler; fotografia: Dariusz Wolski; montaggio: Chris Lebenzon; musica: Sthephen Sondheim; interpreti: Johnny Depp (Sweeney Todd), Helena Bonham-Carter (Mrs Lovett), Alan Rickman (Giudice Turpin), Timothy Spall (Bearle Bamford), Sacha Baron Cohen (Signor Adolfo Pirelli); produzione: Dreamworks SKG, Warner Bros; distribuzione: Warner Bros; origine: USA 2007; durata: 118’.
