Tutti lo sappiamo. C’è stato un periodo a Roma dove la vita era dolce. Era dolce viverci, era dolce girarci, camminare, produrre arte. Era un posto dove si incontravano artisti che venivano da ogni luogo e che provavano qualsiasi forma di espressione. Arrivava Pascali, Kounellis ma anche Fellini e Pavese, e poi c’erano Fabio Sargentini, Fabio Mauri, Giosetta Fioroni, Schifano Barucchello, Palma Bucarelli e mille altri. E affianco a loro anche gli hippy, coi capelli lunghi gli zaini pieni solo della voglia di non ritornare e di raggiungere l’India. Ognuno di loro era un Universo. Ognuno di loro cercava armonia tra quello che viveva e quello che creava. Erano artisti, e il loro fare arte era politica. Era il racconto di una visione diversa della vita. Il sogno di una società diversa, più bella più giusta e più dolce.

Swinging Roma, diretto da Andrea Bettinetti, racconta in modo sciatto questo periodo e alcuni dei protagonisti di questo tempo. Bettinetti, regista con una lunga serie di lavori alle spalle che spaziano dal calcio a Volontè, da Jacopetti a Manzoni (Pietro, l’artista), mette in scena un piatto racconto di un periodo fondamentale della nostra società e della nostra cultura; raccoglie una serie di banali interviste (da cineteca quella al fratello di Fabio Mauri) a persone che hanno significato tantissimo per la nostra cultura. Un documentario divulgativo, come divulgativi sono i documentari sugli animali che popolano i nostri laghi o i nostri ghiacciai. Ma anche questi documentari hanno un senso. Sono didattici, raccontano fatti come li racconterebbe un sussidiario, hanno un loro ritmo, le loro battute simpatiche, i loro aneddoti.

Non è il documentario ad essere osceno, osceno è che un lavoro di questo tipo venga presentato ad un festival di cinema (ops, festa) e che sia stato presentato in un museo, il Maxxi, da Giovanna Melandri. È osceno che qualcuno vedendolo possa pensare che con questo cinema si possa aiutare l’arte cinematografica italiana, che si possano formare nuovi autori, che siano questi i documentari, o i “docufilm” come la direttrice del Maxxi lo ha chiamato, che vengono visti, di cui si parla, che hanno un senso e che stanno rivoluzionando le forme del racconto. Swinging Roma è un prodotto Sky, che verrà presentato in televisione, con una pecetta che dirà che questo film è passato alla Festa di Roma. Pubblicità per Sky a spese nostre.

Dispiace vedere persone che un tempo si stimavano, disperse in questa melma, che di dolce ha molto poco.