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Napoli 24

Pubblicato il 11 maggio 2012 da Edoardo Zaccagnini
VOTO:


Napoli 24

24 registi, alcuni importanti (Paolo Sorrentino e Pietro Marcello), altri sconosciuti o quasi. Tre minuti a disposizione di ciascuno nel tentativo di raccontare la città di Napoli oggi, e tutto ciò che questa parola dal campo semantico assai vasto, evoca, col rischio di produrre film intrisi di stereotipi, di cartoline, bellissime o bruttissime che siano.

Si chiama Napoli 24, ed è un film collettivo prodotto da Angelo Curti, Nicola Giuliano e Giorgio Magliulo, in collaborazione con Rai Cinema. E’ un’opera corale e singolare, che verrà distribuita da Cinecittà Luce.

Presentato al 28esimo Festival del cinema di Torino, nella sezione Festa mobile - Figure nel paesaggio, il progetto, complesso e suggestivo, è durato circa tre anni, ed inquadra la città del Vesuvio molto più col documentario che con la finzione.

Sono arrivate tantissime proposte ed alla fine sono stati scelti 24 progetti montati tutti dalla mano sensibile di Giogiò Franchini, con la colonna sonora dei Frame.

Sguardi rapidi, molti dei quali di autori esordienti, che ben si tengono alla larga dal dare risposte, e cercano invece di mostrare, con i loro occhi profondamente diversi, riuscendo sostanzialmente a evitare le trappole più pericolose di cui sopra, tutta la complessità di un luogo, di una terra, di un modo di essere vistosamente unici al mondo.

Ne esce fuori un magma di fenomeni e di emozioni non sconosciuto, ma sempre stordente e sconvolgente. Con degli alti e dei bassi che fanno di Napoli 24 un film dal passo insicuro che lascia qualche rimpianto, ma dal quale spunta quello slancio collettivo di disperata e rabbiosa vitalità che, endemico nel capoluogo partenopeo, sa impossessarsi con disarmante facilità dello spettatore.

Dolore ed allegria continuano a mescolarsi nella Napoli di oggi, tra rumorosi quartieri di pietra lavica e fiducia nei miracoli grandi e piccoli. Tra le immondizie lungo le strade grigie della periferia e i sogni facili proposti dalla tv. Tra i rom festosi sotto i ponti della tangenziale e le donne della Napoli popolare che urlano la loro rabbia contro lo stato lontano e cattivo.

La speranza e la rassegnazione si alternano, sia tra i giovani (aspiranti veline cariche di rossetto o giovani cocainomani ingelatinati nel vicolo), che tra gli adulti, i quali da una parte se ne fregano, e stanno bene, teatrali, nelle trattorie del quartiere, a cantare in compagnia e a vendere da mangiare a chi capita da quelle parti, e dall’altra rimpiangono un passato che non c’è più, maledicendo la Napoli del presente mentre nessuno li ascolta, ma mentre un nuovo presente di qualità prova ad esistere timidissimo, attraverso l’arte.

E’ ancorca viva la fiducia nel soprannaturale, a Napoli, molto più che la fiducia in se stessi. Al degrado, descritto in maniera eccezionale da uno degli autori (Il perimetro di Gianluca Loffredo è tra i migliori frammenti dell’opera), sopravvivono spazi silenziosi di bellezza naturale.

Ci sono Napoli aristocratiche fuori dal tempo, che vengono fuori all’improvviso da un lago proletario che canta, urla, applaude alla liquefazione del sangue o sniffa sotto casa, alla luce del sole come se si stesse parlando di calcio.

Oltre ai già citati Marcello e Sorrentino (il primo mostra il lavoro silenzioso e degno di operai a petto nudo sotto il sole estivo del centro; il secondo chiude il film con Staffetta) ci sono Andrej Longo, Giovanni Cioni, Bruno Oliviero, Gianluca Jodice, Diego Liguori, Roberta Serretiello, Luca Martusciello, Nicolangelo Gelormini, Guido Lombardi, Mariano Lamberti, Stefano Martone e Mario F. Martone (solo omonimo dell’altro regista napoletano), Fabio Mollo, Mario Spada, Andrea Canova, Lorenzo Cioffi, Corrado Costetti, Massimiliano Pacifico, Marcello Sannino, Federico Mazzi, Vincenzo Cavallo, Gianluca Loffredo, Daria D’Antonio, Ugo Capolupo.

Non sono dotati tutti nella stessa maniera, i 24 registi del film, di una grande capacità visiva e di osservazione, e questo è un bel peccato, perchè alcuni episodi, invece, non lasciano indifferenti.


CAST & CREDITS

Regia: Ugo Capolupo, Giovanni Cioni, Bruno Oliviero, Gianluca Iodice, Diego Liguori, Roberta Serretiello, Luca Martusciello, Nicolangelo Gelormini, Guido Lombardi, Mariano Lamberti, Andrej Longo, Stefano Martone, Mario Martone, Luigi Carrino, Fabio Mollo, Mario Spada, Pietro Marcello, Andrea Canova, Lorenzo Cioffi, Massimiliano Pacifico, Marcello Sannino, Francesca Cutolo, Federico Mazzi, Vincenzo Cavallo, Gianluca Loffredo, Daria D’Antonio, Paolo Sorrentino; Musiche: Frame, Marco Messina (per ERA); Montaggio:Giogio’ Franchini; Fotografia: Cesare Accetta Produzione: Ananas, Sky Dancers; in collaborazione con Indigo Film, Teatri Uniti


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