The Bank Job - Premio del Pubblicio - Noir Film Festival 2008

Alzi la mano chi non ha mai visto un film che racconta di una rapina in banca architettata e portata a buon fine grazie a un tunnel scavato da un piccolo negozio adiacente il cavò. La lista sarebbe interminabile e coprirebbe un arco di tempo piuttosto lungo. Roger Donaldson, autore di pellicole di vario genere (Cocktail, Dante’s Peak e Species, e quindi commedia, fantasy e thriller catastrofico, solo per citare alcuni titoli) prende spunto da un fatto di cronaca realmente accaduto all’inizio degli anni settanta in Inghilterra.
Terry, venditore d’auto con qualche debito di troppo, viene convinto dall’amica di infanzia Martine Love, splendida modella, a rapinare insieme ad altri amici le cassette di sicurezza di una banca. La banda, effettuato il colpo, si rende conto di non avere rubato solo una grossa cifra di denaro (circa 4 milioni di sterline) ma anche documenti e fotografie che coinvolgono a vario titolo la mafia, il governo e, soprattutto, la famiglia reale. Non andiamo avanti per non rovinare la sorpresa considerando anche che il film uscirà nelle sale italiane distribuito da La Pantera.
Iniziando con le note positive non si può non sottolineare l’ottima prova di tutto il cast, composto da attori spesso chiamati a prove da caratteristi ma qui perfettamente a loro agio in ruoli più significativi. Una considerazione a parte merita Jason Statham che, abbandonati per un attimo i panni di Frank Martin, l’autista della fortunata serie Transporter, di cui è appena uscito il terzo episodio negli Stati Uniti, qui offre credibilità al suo personaggio di ladro guascone dagli affetti sinceri ed intoccabili.
La regia di Donaldson è puntuale e si avvale di una sceneggiatura ben scritta firmata a quattro mani da Dick Clement e Ian La Frenais (coppia già celebrata per i successi di Across The Universe e Giù per il Tubo). I personaggi sono freschi ed i dialoghi aiutano a costruire quel sentimento di amicizia che lega tra loro i protagonisti e che risulta fondamentale per la natura del film. Nulla da eccepire, quindi, sulle qualità di questa pellicola (giusto la durata pare eccessiva e probabilmente si sarebbe potuto fare qualche taglio in più in fase di montaggio). Il problema è che si ha la sensazione, abbastanza forte e giustificata, di assistere ad una storia già vista più e più volte. Proprio per questo la seconda parte, una volta esauritasi la descrizione dei modi in cui si svolge il furto, si lascia preferire. Gli intrighi che, come detto, costringono la banda a doversi confrontare con i “poteri forti”, siano essi appartenenti alla monarchia, alla politica o alla malavita, accelerano il ritmo e divertono senza provocare eccessiva confusione in chi osserva. Peccato che l’epilogo, questo sì troppo frettoloso, faccia un tuffo nella banalità.
The Bank Job assicura comunque due ore scarse di buon intrattenimento. Basta che non si cerchi qualcosa di troppo originale.
(The Bank Job); Regia: Roger Donaldson; sceneggiatura: Dick Clement, Ian La Frenais; fotografia: Michael Coulter; montaggio: John Gilbert; musica: J. Peter Robinson; interpreti: Jason Statham (Terry Leather), Saffron Burrows (Martine Love), Stephen Campbell Moore (Kevin Swain), Daniel Mays (Dave Shilling), James Faulkner (Guy Singer); produzione: Mosaic Films; distribuzione: La Pantera; origine: Gran Bretagna; durata: 111’
