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THE DESCENT - DISCESA NELLE TENEBRE

Pubblicato il 10 ottobre 2005 da Matteo Botrugno


THE DESCENT - DISCESA NELLE TENEBRE

Ultimo film in assoluto proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia nella categoria Fuori concorso, questo The descent è sicuramente il miglior horror tra quelli presentati al Lido. Fragile ci aveva irritato per essersi dimostrato l’ennesimo manifesto dell’incoerenza, The exorcism of Emily Rose invece si era rivelato deludente perché partiva da una buona idea sfruttata solo a metà. Il film di Marshall invece ha sicuramente meno pretese dei due lavori appena citati, e non ha la fastidiosa tendenza di ammiccare al pubblico con una vicenda che annoia dopo un quarto d’ora o con un lieto fine forzato (vedi Balaguerò). Il regista inglese invece parte da un’idea ben precisa: quella di terrorizzare lo spettatore, riuscendoci in pieno. La storia tratta di sette ragazze, appassionate di sport estremi, che decidono di avventurarsi senza mappe in una grotta apparentemente solo molto dura da affrontare. Ma tra gli stretti e oscuri cunicoli le giovani si imbattono in creature del sottosuolo (i ‘crawlers’, una sorta di umani deformi e ciechi) che, ovviamente, fanno scempio dei loro affascinanti corpi. Estremamente semplice quindi la trama di questo lavoro che appassiona e diverte (ovviamente coloro che possiedono la propensione a divertirsi con questo genere di film), e che soprattutto non risulta mai noioso perché strutturato con intelligenza in tre parti ben distinte. La prima, sicuramente la più originale almeno nell’ambito del filone horror (ci aveva già provato Nick Hamm con The hole riuscendoci solo in parte), è il tentativo riuscito di comunicare allo spettatore la stessa sensazione delle ragazze intrappolate nella grotta, specialmente nella scena in cui una di loro non riesce a passare attraverso un cunicolo: cinque minuti di soffocante claustrofobia che ha fatto mancare il respiro anche a chi era seduto alle ultime file. La seconda parte invece, brevissima a dire la verità, è costruita per far nascere un altro tipo di suspense, cioè quella legata all’apparizione dei mostruosi crawlers; ma il gioco del ‘vedo-non vedo’ dura ben poco, poiché la terza parte, quella più consistente, è un trionfo di ossa spezzate, di morti orrende e, soprattutto, di ettolitri di sangue. Le citazioni in questa parte sono pressoché infinite: si va da Non aprite quella porta a La casa, passando per tutti i film più truculenti degli anni ’80, con spruzzate di elementi alla Tomb Rider, rivisitando e (quasi) mai plagiando. L’intelligenza di Marshall, cui possiamo sicuramente perdonare di aver costruito dei personaggi molto stereotipati, è consistita nel saper fondere claustrofobia, suspense e splatter, conferendo al film un buon ritmo. La grotta è interamente ricostruita in studio, ma risulta comunque molto realistica, come verosimile è il finale che smonta totalmente l’illusione di vedere almeno un sopravvissuto. Seppure quindi con più di una banalità nella sceneggiatura (soprattutto per quanto riguarda il tentativo di costruire il personaggio di Sarah, la protagonista, e del suo rapporto con il passato), The descent è un buon horror che convince e che, soprattutto, riesce nel suo intento di spaventare, tramite la spietata furia dei mostri e la forsennata violenza cui si assiste. I più impressionabili in sala hanno letteralmente gridato nel guardare alcune scene del film, anche se, a luci accese nessuno ha avuto il coraggio di ammetterlo. Sicuramente consigliato agli amanti del genere.

[Ottobre 2005]

Cast & Credits:

Regia e sceneggiatura: Neil Marshall; montaggio: Jon Harris; fotografia: Sam Mccurdy; musica: David Julyan; interpreti: Sauna Mcdonald, Natalie Mendoza, Alex Reid, Saskia Mulder, Nora Jane Noone, Manna Buring, Oliver Milburn, Molly Kayll; produzione: Celador Films; distribuzione: Timecode.

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