The Eye

C’era una volta, non molto tempo fa (2002), un onestissimo e, già allora, non troppo esaltante film horror made in Hong Kong, intitolato The Eye, la cui idea ammiccava palesemente alle fortune riscosse qualche anno prima da Il sesto senso, ma che in un certo qual modo riusciva a portare davanti allo schermo un godibile esempio di horror movie, dai ritmi e dalle atmosfere soft tipiche del cinema orientale. Tutto quello che in un normale (mediocre?) film americano sarebbe potuto diventare splatter e/o isterico, con Danny Pang e Oxide Pang Chun (nella doppia veste di scrittori e registi) diventava estensione, al limite della sopportazione, di suspense e terrore. Paura e orrore, raramente si manifestavano in qualcosa di più di un trucco scenico o di montaggio, lasciando molto spazio all’attesa e al ruolo fondamentale dei truccatori, a scapito di effetti speciali e, in quel caso, di inutili isterismi attoriali. Sicuramente non un film eccezionale ma piacevole e divertente.
A sei anni di distanza ci troviamo davanti all’ennesimo remake americano che, eccezion fatta per il bellissimo The Ring di Gore Verbinski, ci offre l’ennesima banale riproposizione dello stesso film, interpretato da attori privi di occhi a mandorla e americanizzato ad hoc nei punti dove esso si presentava in maniera più originale e quindi più interessante. Il tutto reso ancor più piatto dall’interpretazione della sua protagonista (anche se nelle forme è tutt’altro che piatta) Jessica (sci)Alba, la quale, quasi sempre, nei momenti di maggior tensione, offre una tale intensità espressiva, da far rimpiangere il Ben Affleck di Daredevil. I mezzucci utilizzati da David Moreau e Xavier Palud (la produzione americana non volendosi far mancare nulla rispetto all’originale, ha deciso di utilizzare due registi anche per questa versione) sono quelli più semplici e conosciuti da tutti (dalla musica angosciante, ai rumori sinistri, agli improvvisi picchi sonori) risultando noiosi e parecchio irritanti anche perchè sono riusciti a non mantenere intatti gli unici aspetti interessanti della pellicola del 2002, ovvero le immagini quasi oniriche e allo stesso tempo tangibili degli spettri. Solo in un paio di sequenze il risultato può dirsi soddisfacente e visivamente appagante; non a caso, ciò avviene negli unici momenti in cui i due cineasti (ri)mettono in scena due trovate dei fratelli Pang, ovvero l’anziano senza volto sospeso in aria e parte del finale. Per il resto il film risulta incompleto, con diversi problemi di sceneggiatura e a tratti anche ridicolo come nella scena in cui Sydney si trova a dover fuggire da un bambino stile Dark Water che la rincorre nei corridoi della sua palazzina sussurrandole un macabro: "hai visto la mia pagella?".
(The Eye); Regia: David Moreau, Xavier Palud; sceneggiatura: Sebastian Gutierrez; fotografia: Jeffrey Jur; montaggio: Patrick Lussier; musica: Marco Beltrami; interpreti: Jessica Alba (Sydney Wells), Alessandro Nivola (Dr. Paul Faulkner), Parker Posey (Helen Wells), Rade Serbedzija (Simon McCullough); produzione: Lionsgate, Paramount Vantage, C/W Productions; distribuzione: Mediafilm; origine: USA, 2008; durata: 98’.
