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Le idi di marzo

Pubblicato il 21 dicembre 2011 da Giovanna Branca


Le idi di marzo

Convinto attivista politico, sostenitore di John Kerry nella corsa alla presidenza del 2004 e amico dell’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama, George Clooney non ha mai fatto mistero della propria fede democratica. Il suo impegno politico influenza anzi spesso anche la sua carriera artistica, sia nella scelta dei ruoli come attore (Syriana, ad esempio) sia quando si trova dall’altro lato della macchina da presa in veste di regista (su tutti il bellissimo Good Night and Good Luck, 2005).
In linea con la tematica “impegnata” è anche Le idi di marzo. In uscita nel momento che segue le disastrose (per i democratici) elezioni di mid-term nel nord America, l’ultimo lavoro di Clooney si confronta proprio con una campagna elettorale, raccontando delle fittizie primarie del partito democratico nello stato dell’Ohio, che vedono un testa a testa tra il governatore idealista Mike Murray (George Clooney) e il suo rivale. Vero protagonista del film è comunque il vice-responsabile della comunicazione nello staff del governatore, Stephen Meyers, interpretato dall’astro nascente Ryan Gosling, sulla cui bravura poggia gran parte della bellezza di questo film che pure vanta la presenza di un cast di bravissimi attori come Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti e Marisa Tomei.
Prediligendo ancora una volta le vicissitudini di un protagonista singolo, di un solo “eroe” tragico rispetto alla visione corale, Clooney racconta una vicenda “collettiva” concentrandosi sulla corruttibilità che il potere e l’arrivismo esercitano sui singoli individui. Girato in maniera asciutta ma magistrale, The Ides of March è tratto dall’opera teatrale di Beau Willimon, fatto che emana dalle verbosità a tratti un po’ eccessiva e didascalica della sceneggiatura, comunque molto bella e ad opera anch’essa, in parte, di George Clooney.
Come in Good Nigh and Good Luck il tema della comunicazione è fondamentale, ed ancor più lo è quello, intramontabile, del compromesso necessario a fare la differenza, della linea sempre più sfumata tra idealismo e disponibilità a dimenticare alcuni imperativi etici in vista della vittoria. I riferimenti all’attuale politica USA abbondano, sia nella scelta delle primarie come ambientazione della storia – quando ancora fresco è il ricordo dell’inattesa vittoria dell’ “idealista” Obama contro la “realista” Hillary Clinton – sia negli snodi cruciali della trama, che evocano ad esempio ben noti love affairs con le stagiste. Ma è soprattutto il tema del compromesso a toccare il cuore delle vicissitudini attuali della politica americana, scossa dalla crisi economica e dall’impossibilità del presidente del "yes we can" di prescindere dai compromessi con un partito repubblicano sempre più forte.
Se però in Good Night and Good Luck il protagonista – come realmente accadde – sfidava l’iniquità del sistema, lo sguardo di Clooney sull’attualità del proprio paese è molto più tetro e disilluso, a livelli quasi sorprendenti se si considera proprio il suo costante impegno in prima persona. Ma arte e politica sono due cose ben distinte.


CAST & CREDITS

(The Ides of March) Regia: George Clooney ; sceneggiatura: George Clooney, Grant Heslov, Beau Willimon ; fotografia: Phedon Papamicheal ; montaggio: Stephen Mirrione ; musica: Alexandre Desplat: ; interpreti: Ryan Gosling (Stephane Meyers), George Clooney (Mike Murray), Paul Giamatti (Tom Duffy), Philip Seymour Hoffman (Paul Zara); produzione: Exclusive Media Group, Smoke House Pictures, Cross Creek Pictures ; distribuzione: 01 Distribution ; origine: Stati Uniti ; durata: 98’.


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