THE QUIET AMERICAN

Il regista Noyce conferma abilità e mestiere nella messa in scena di drammi individuali sullo sfondo di drammi collettivi. Interessante è anche la conseguenza di scegliere come “ambientazione” momenti della storia non ufficiale, di più, iniziali e prodromici a questa: la teoria della selezione della razza bianca all’inizio del secolo scorso nella sua Australia, tema trattato in La generazione rubata, uscito anch’esso quest’anno, e le origini dell’intervento americano in Viet-Nam in The Quiet American. Tratto dal romanzo omonimo di Green, è la storia di un corrispondente inglese a Saigon negli anni ’50 che vede nascere sotto i suoi occhi i terribili misfatti che genereranno uno dei conflitti bellici più laceranti della seconda metà del Novecento. Il fatto di innestare queste retromarce della storia, consente di penetrare un territorio ambiguo e lontano, come misterioso. In questo brodo il carattere dei personaggi è sempre duplice, in trasformazione continua: individualisti che intuiscono il divenire, lucidi e spericolati inventori del quotidiano. In più, come sempre, la favola di Amore che spande e intriga le sue vittime. E questa è una missione che solo l’agente di Funerale a Berlino, Sir Michael Caine, poteva condurre a termine con successo, anche con almeno vent’anni in più del protagonista ideale. Buona anche la prova dei comprimari, Brendan Fraser, il finto idealista, agente della CIA inviato a creare sanguinosi misfatti per innescare l’allarme rosso in occidente. Il fotografo, Chris Doyle, specializzatosi con registi orientali (Stanley Kwan, Wong Kar-wai, Zhang Yimou), confeziona in modo davvero convincente l’atmosfera caliginosa del film e Noyce sa condurre, manovrando spettacolo e sentimento, passione e dramma (notevole la scena di un attentato). Sydney Pollak, che anni or sono aveva messo gli occhi sul romanzo, è uno dei produttori esecutivi. Un buon film - wellesiano senza Welles - ma con un sospetto di fondo: dove la sua necessità?
[marzo 2003]
regia: Phillip Noyce, sceneggiatura: Christopher Hampton, Robert Schenkkan dal romanzo omonimo di Graham Greene, fotografia: Christopher Doyle, montaggio: John Scott, musica: Craig Armstrong, interpreti: Michel Caine, Brendam Fraser, Do Thi Hai Yen, Rade Sherbedgia, Tzi Ma, produzione: Mirage Enterprises, Saga Films, IMF Production, origine: USA 2003, distribuzione: Medusa.
