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The Twilight Saga: New Moon

Pubblicato il 19 novembre 2009 da Fabiana Proietti


The Twilight Saga: New Moon

Yet there’s still this appeal
That we’ve kept through our lives
Love,love will tear us apart again
Do you cry out in your sleep?
All my failing exposed
Gets a taste in my mouth
As desperation takes hold
Why is it something so good
Just can’t function no more?
(Joy Division – Love will tear us apart)

È una lunga canzone d’amore la saga di Twilight, infarcita di atmosfere dark certo, ma pur sempre d’amore. Non fa eccezione il secondo episodio, New Moon, che dopo l’ebbrezza dell’innamoramento, del colpo di fulmine, viene a narrare il dolore, la perdita, l’impossibilità di stare insieme che si fa lancinante.Love will tear us apart, appunto. E come i protagonisti della canzone di Ian Curtis, Bella ed Edward piangono nel sonno, raggiungono vette di disperazione che solo l’amore adolescenziale, assoluto e solipsistico, può provocare.
Nonostante sia cambiato il regista - via la Hardwicke e dentro Chris Weitz - la sostanza di Twilight non muta, forse perché affidata a cineasti provenienti entrambi da un mondo ancora abbastanza indie, rivolto più alla psicologia di personaggi e racconto che non alla spettacolarità del blockbuster, e legati a un universo adolescenziale del quale dimostrano di conoscere appieno le dinamiche.

È infatti un film di sussulti New Moon, capace anche di farsi metafora della difficoltà del crescere, non solo attraverso i turbamenti sentimentali, che pure ne costituiscono la qualità primaria, ma anche attraverso la conoscenza di sé e la scelta di un percorso di vita che corrisponda alla propria più intima natura. Bella, Edward e il nuovo protagonista, Jacob (che vede crescere di importanza il suo personaggio rispetto al primo episodio), sono legati oltre che da un triangolo amoroso, anche da una comune lotta con se stessi e il rispettivo mondo, con la propria famiglia e i compiti da essi imposti.
Ma mentre Edward – un Robert Pattinson sempre più consapevole del proprio ruolo di bello e dannato, protettivo e sfuggente al tempo stesso come ogni idolo adolescenziale deve essere – resta in secondo piano, figurando più come motore immobile capace di suscitare in Bella pensieri e azioni che la mettono di fronte ai propri limiti e all’entità dei suoi sentimenti, sono proprio le figure della ragazza e di Jacob a vivere un romanzo di formazione al quale il vampiro condannato a restare eternamente diciassettenne resta tutto sommato estraneo .
La distanza che si crea tra Edward e Bella si attua infatti in nome di una maturazione interiore e di una metamorfosi del proprio corpo già avvenuta nel personaggio di Pattinson, mentre è l’analogo, sofferente momento di crescita ad avvicinare la ragazza a Jacob, anche lui costretto a confrontarsi con la propria natura e a imparare ad accettarla.

Il vampirismo rinnova quella metafora della diversità come costante dell’età adolescenziale avviata già con Twilight, e che in New Moon trova ulteriore approfondimento (nonché un raddoppiamento nella licantropia dei Quileute): se nel primo episodio l’incontro con l’anomala famiglia di vampiri si connotava come presa di coscienza dell’esistenza di un mondo nuovo e sconosciuto rispetto alle ristrette esperienze di vita di una diciassettenne di provincia, la comparsa di nuovi gruppi diventa invece indice di modalità nuove e mutevoli nel vivere tale diversità – dai vampiri malvagi e anarchici (Victoria), ai vampiri spietati ma dotati di leggi e appartenenti a una casta (i Volturi, tra cui spiccano il leader Aro e la giovanissima Jane, l’ex bambina prodigio Dakota Fanning, che terrorizzante lo è sempre stata) così come la stessa famiglia licantropa dei Quileute, discendente dagli indiani d’America – rappresentando un richiamo al libero arbitrio e rafforzando quel messaggio contro l’omologazione di cui la saga si fa portatrice.

Seguire la natura e l’istinto, contravvenendo a ogni logica, assecondando le ragioni del cuore e non della mente, quelle stesse che portano Bella ad avventurarsi come una nuova Alice nel paese delle meraviglie in questi universi fatati che paiono rileggere una teratologia gotica secondo una chiave new age, dove il vampiro e il lupo mannaro diventano creature totalmente addentro al mondo naturale – corrono nei boschi, fluttuano tra le onde – laddove l’umanità finisce per rappresentare piuttosto un limite (attestato dall’ossessione di Bella per l’invecchiamento, confine invalicabile rispetto all’eterna giovinezza del vampiro Edward) che la ragazza per prima rifiuta di fronte all’amore e all’esistenza avventurosa che la famiglia dei Cullen le garantirebbe.

Se anche la tanto pubblicizzata trasferta italiana si rivela una delusione – dieci minuti o poco più, di cui gran parte girati in interni – e il coté action o d’avventura, o tantomeno quello horror non trovano un degno compimento, fungendo più da genere-cornice che non da sostanza del racconto, New Moon convince proprio in quanto romanzo di formazione, melodramma adolescenziale che porta a compimento lo scopo prefissato: avvincere il target di pubblico a cui è rivolto e riportare gli altri, i più adulti, all’intensità violenta delle emozioni giovanili.
Forte di un casting perfetto, che rende l’alchimia erotico-sentimentale tra l’affascinante Edward di Robert Pattinson e la delicata ma caparbia Bella di Kristen Stewart pienamente convincente, e grazie a una confezione estremamente curata, in cui i cromatismi metallici e vagamente patinati del cinematographer Javier Aguirresarobe e le musiche di un compositore à la page come Desplat riescono a non anestetizzare eccessivamente il cuore passionale del soggetto, New Moon conquista di diritto lo scettro di cult movie di qualità per teenager.
E, sinceramente, agli amorazzi raccontati con squallido realismo gergale da Federico Moccia, come non preferire le metafore gotiche e le atmosfere romantiche dei romanzi di Stephanie Meyer e dei film tratti dalle sue pagine?


CAST & CREDITS

(The Twilight Saga: New Moon) Regia : Chris Weitz; sceneggiatura : Melissa Rosenberg, dal romanzo New Moon di Stephanie Meyer; fotografia : Javier Aguirresarobe ; montaggio : Peter Lambert ; musica : Alexandre Desplat; interpreti : Robert Pattinson (Edward Cullen), Kristen Stewart (Bella Swan), Taylor Lautner (Jacob), Ashley Greene (Alice Cullen), Michael Sheen (Aro), Dakota Fanning (Jane) ; produzione :Summit Entertainment ; distribuzione : Eagle Pictures ; origine : Usa 2009 ; durata : 130’; web info: sito ufficiale


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