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The Wrestler

Pubblicato il 6 settembre 2008 da Luca Lardieri


The Wrestler

Il volto completamente stravolto di Mickey Rourke, appare sullo schermo dopo ben cinque minuti dall’inizio della pellicola. Cinque minuti durante i quali Aronofsky, dopo averci introdotto la vita del wrestler Randy Robinson, passando in rassegna i poster e gli articoli di giornale più significativi sugli storici incontri che lo hanno reso una leggenda di questa disciplina, segue l’attore di spalle con la macchina a mano, conducendoci in un universo costellato di ring, palestre, spogliatoi, anabolizzanti e volti tumefatti. L’andamento del film prende, così, sin da subito una piega introspettiva, che lo rende una sorta di documentario intimista, in cui realismo, finzione, cinema e metacinema si fondono fino a scomparire, proiettati negli occhi umidi e malinconici di un Rourke splendido e toccante. L’estremo realismo delle riprese, la fotografia plumbea ed il montaggio essenziale (geniale nella sua semplicità) ci mostrano un uomo dalla doppia vita. Infatti se sul ring, Randy rappresenta il re indiscusso del wrestling, amato dal pubblico e rispettato dagli avversari, scese le corde, nella vita di tutti i giorni, egli non è altro che un volto anonimo che vaga per le strade della propria città, disperso tra:

le mura di uno squallido locale di lap dance;
un lavoro alienante dietro al banco frigo di un supermercato;
la porta della casa della figlia, dove bussa invano, per cercare di ricucire un rapporto naufragato da tempo.

Rapporto quest’ultimo corroso dal dolore insopportabile che Randy ha inferto per anni al cuore e alla psiche della propria bambina a causa delle sue continue assenze e reiterate mancanze. La realtà dunque gli riserva solo sconfitte. Ferite aperte e sanguinanti dell’anima che Randy cerca di suturare lacerandosi e facendosi sfigurare con tagli e abrasioni fisiche durante i propri incontri. Quando però, in seguito ad un attacco di cuore, è costretto a dire addio alla propria passione e a doversi confrontare con la realtà, ecco che Randy incontra Cassidy, una non più giovane spogliarellista (le cui splendide fattezze rivelano l’incantevole volto ed il sinuoso corpo della sempre più affascinante Marisa Tomei) con cui sente di avere molte affinità e della quale si innamora teneramente. Anche Cassidy cerca di trovare una dimensione reale più consona alle proprie aspettative che le consenta di sopravvivere con dignità e di mantenere proprio figlio. Allo stesso tempo, però, ha paura di cambiar vita e con essa di commettere nuovi errori che la porterebbero verso una crisi totale ed irreversibile. Errori che potrebbero cominciare a menifestarsi, qualora decidesse di lasciarsi andare e di corrispondere il sentimento del wrestler.

Dopo il mezzo flop di The Fountain, film che voleva essere un inno alla sua musa, la moglie Rachel Weisz, e che invece ha finito per tramutarsi in un’opera poco riuscita e a tratti quasi presuntuosa, Darren Aronowsky si presenta nuovamente in forma al pubblico veneziano, portando sullo schermo una storia semplice, lineare che però trasuda amore e passione in ogni sua inquadratura. The Wrestler è potente, onesto, interpretato da due attori (Mickey Rourke e Marisa Tomei) che, usciti quasi del tutto dai palcoscenici più importanti di Hollywood, riescono a conferire ai propri personaggi una forza ed una presenza scenica tale da riuscire a renderli quasi reali.
“Il posto dove mi faccio realmente male è lì fuori, non il ring” dice un rassegnato Randy all’amata spogliarellista, poco prima di tornare a combattere contro uno dei suoi rivali storici (Ayatolla). Affermazione che, seguita dal monologo finale, acquista ancor più senso e buca lo schermo per giungere decisa ed implacabile sulla bocca di Mickey Rourke in carne ed ossa. Dopodiché un salto dalle corde, la macchina da presa immobile ad inquadrare il soffitto dell’arena, dissolvenza a nero e la splendida voce di Bruce Springsteen (autore dell’inedita canzone che dà il titolo al film) a suggellare il tutto. Meraviglioso!


CAST & CREDITS

(The Wrestler) Regia: Darren Aronofsky; sceneggiatura: Robert Siegel; fotografia: Maryse Alberti; montaggio: Andrew Weisblum; musiche: Clint Mansell; interpreti: Mickey Rourke (Randy Robinson), Marisa Tomei (Cassidy), Evan Rachel Wood (Stephanie); produzione: Protozoa Pictures; distribuzione: Luky Red; origine: USA 2008; durata: 105’.


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