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Torino 32 - The Disappearance of Eleanor Rigby, Her- Festa Mobile

Pubblicato il 27 novembre 2014 da Fabiana Sargentini

VOTO:

Torino 32 - The Disappearance of Eleanor Rigby, Her- Festa Mobile

Con uno stile ellittico sostanziale al progetto di una narrazione speculare a due voci su uno stesso dramma - la fine di una storia d’amore - The Disappearance of Eleanor Rigby - Her arricchisce il racconto con una grazia e una dovizia di particolari più tipica nelle donne. È interessante come, nella comparazione tra le due pellicole, questo sia in effetti centratamente più femminile: viene da pensare se l’esperimento non sarebbe stato ancora più stimolante (e ardito) se a dirigere le due sceneggiature non fossero stati scelti due registi di sesso diverso. Si parte fortissimo: una bellissima ragazza dai capelli rossi (Jessica Chastain, la Eleonor Rigby del titolo) lascia la sua bicicletta sul lato di un ponte di ferro, guarda tra le grate, fa qualche passo e si butta nel fiume. Da quel momento in poi siamo con lei: in acqua, in ospedale, nella casa avita familiare dove torna a vivere. Il copione è sempre misurato, i caratteri sono espliciti dalle prime battute, folgoranti nella chiarezza delle relazioni e delle incertezze affettive parentali. La madre, una Isabelle Huppert sempre col bicchiere alla mano ("sai, è francese"), il padre, William Hurt, misurato docente di psicologia all’università e terapeuta egli stesso, in disparte davanti al malessere della figlia, la sorella, Jess Weixler, una specie di Sharon Stone sovrappeso, ragazza madre di un bimbo di otto anni, in colpa per quello che lei ha dalla vita e sua sorella no.
Non si tratta affatto di un film sul dolore, sulla ricerca di una via d’uscita, su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare per salvare un matrimonio: è un film sulla sopravvivenza, sulla possibilità che ci sfuggano le risposte, che andare dritti o indietro sia esattamente la stessa cosa. In un paio di flash-back vediamo la coppia (Chastain - James McAvoy) felice dichiararsi amore tra le lucciole in un prato o danzare scatenati nella luce dei fari della macchina nel deserto dopo aver fatto l’amore in macchina. Eleanor si rimette a seguire qualche corso all’università, conosce una docente di colore, amica del padre, rude e autoironica quanto basta a trattarla male all’inizio, a non farle domande inappropriate, a divenire una compagna di sedute a base di caffè, hamburger e patatine fritte divertenti, spensieranti ma alla fine profonde. È lei a cui spiegherà la ragione del suo nome, dovuto alla canzone dei Beatles: i suoi genitori si sono conosciuti su un tetto a New York una volta che si era sparsa la voce che i Fab Four si sarebbero riuniti per un concerto straordinario (come era accaduto veramente il 30 gennaio del 1969 sul tetto della casa discografica Apple Records a Londra): durante la vana attesa si erano innamorati. E sarà sempre lei che la interpellerà una volta, trovandola seduta per terra fuori dal suo ufficio con le prime parole dell’omonima canzone: "All the lonely people where do they all come from?" ("Tutta la gente sola da dove viene?").
Personaggi confinanti confessano alla protagonista malesseri simili, certamente inferiori, al suo: la sorella, la madre, il padre. "Le tragedie sono come terre straniere: non sappiamo come parlare con gli indigeni". "Non ero pronta per diventare madre, ero troppo giovane". Eleanor cerca i tempi e i modi per andare avanti, da sola. Il destino riunirà gli sposi?
Consiglio per i distributori italiani: un’uscita in sala scaglionata, una settimana la versione di lei, una settimana la versione di lui a fronte di pagamento di un biglietto unico che vale due film. Da non perdere.


CAST & CREDITS

(The disappereance of Eleonor Rigby - Him); Regia: Ned Benson; sceneggiatura: Ned Benson; fotografia: Christopher Blauvelt; montaggio: Kristina Boden; musica: Son Lux; interpreti: Jessica Chastain, James McAvoy, Jess Weixler, Viola Davis, Sasha Eden, Ryan Eggold, Bill Hader, Ciarán Hinds, Isabelle Huppert, William Hurt, Nina Arianda; produzione: Unison Films, Division Films, Dreambridge Films, Myriad Pictures; distribuzione: Koch Media; origine: USA, 2013; durata: 89’; webinfo: www.kochmedia.com


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