Uibù - fantasmino fifone

In un antico castello della Germania di fine ’800 si aggira lo spettro di Uibù, ex nobile ed "abile" giocatore di poker che, in un nefasto ed imprecisato venerdì 13 del 1399, dopo essere stato scoperto a barare, viene colpito ed ucciso da una saetta. Questa lo trasforma istantaneamente in un fantasma a causa di un suo ardito spergiuro («Possa colpirmi un fulmine e maledirmi per sempre se ho barato!»). Ci ritroviamo così, cinquecento anni dopo, nell’ormai vecchio e polveroso maniero di Burgeck, il quale dopo secoli di inattività sta per riprendere vita grazie all’arrivo di Re Julius 111, unico erede dell’antico avo/baro, deciso a ristrutturare tutto per celebrare le sue prossime nozze con Leonora, contessa di Niminy – Pinimy. Riuscirà il maldestro ed innocuo Uibù a spaventare e a scacciare tutti gli esseri umani dalla propria dimora per poter conservare la sua patente di “fantasma spaventoso” e non finire così nel minestrone delle anime perdute?
Hui Buh – Das Schlossgespenst, ovvero il fantasma del castello e non "fantasmino fifone", titolo infelice che poco si addice alla pellicola, è un film delizioso e ben fatto che sicuramente piacerà ai più piccini e che nel giro di breve tempo potrebbe insediarsi nel palinsesto pomeridiano natalizio/festivo della nostra televisione senza sfigurare e trovando abbondanti consensi. Alla base di questa pellicola c’è la semplicità di un racconto fiabesco vecchio stile, senza troppi fronzoli, privo di volgarità ed eccessivi rimandi alla contemporaneità, capace di mischiare con sapienza e sincerità idee di alcuni film degli anni Ottanta come S.O.S. fantasmi, Beetlejuice ed il mitico Gosthbusters (ai quali più di una volta strizza l’occhio). Non mancano trovate divertenti ed interessanti come il test per la patente da Fantasma o la brillante invenzione di parole singolari, come “sfantasmizzazione”. Gli attori sono molto bravi e capaci di dare vita a gag credibili che, nonostante non sempre siano originalissime, riescono facilmente a raggiungere il loro scopo facendo ridere i bambini e chiunque voglia decidere di guardare il film senza un occhio eccessivamente critico.
Costato all’incirca nove milioni di dollari, Uibù è giunto a noi con più di un anno di ritardo rispetto alla Germania, dove questo strampalato personaggio è entrato prepotentemente nell’immaginario dei bambini e non solo da oltre trent’anni, invadendo il mercato dell’editoria, della radio, dei cd ed anticipando di molto il fenomeno globale del più noto Harry Potter. Gli effetti speciali naturalmente non possono essere quelli di una produzione hollywoodiana, però sono discretamente realizzati e ben si amalgamano con la fotografia di Gerard Schirlo, che con sapienza e mestiere ha dato vita ad un candido e fiabesco universo multicolore. Il regista, Sebastian Neimann, riesce a dotare la pellicola di un buon ritmo, senza mai cadere nella noia o nella ripetitività. L’unica pecca del film è, quindi, quella di impiastricciare un po’ gli ultimi dieci minuti di proiezione, anche se molto probabilmente ciò dipende più da un problema di sceneggiatura che di regia. Alla prima si potrebbe imputare il fatto che il ritorno dell’arredatore e consigliere personale di Re Julius come esperto conoscitore di arti marziali risulti abbastanza ridicolo ed inspiegabile, mentre la seconda è responsabile del cambio di tono recitativo finale che, da normale scivola in lidi molto sopra le righe che finiscono per far storcere leggermente la bocca anche ai più piccoli.
Uibù - fantasmino fifone, rimane, comunque, un film piacevole e spensierato, che forse sarebbe dovuto uscire con qualche settimana di anticipo, vista l’assenza di cartoni Disney Pixar nel mese di dicembre (che quest’anno ha deciso di puntare sul film Come per incanto) e l’uscita a ridosso della Vigilia di Bee Movie della Dreamworks, perché rimane comunque una pellicola principalmente per bambini al di sotto degli undici anni, piacevolissima da vedere con tutta la famiglia, a patto che ci si trovi in periodo festivo.
(Hui Buh – Das Schlossgespenst); Regia: Sebastian Niemann; sceneggiatura: Sebastian Niemann e Dirk Ahner dal libro Hui Buh - Das Schlossgespenst di Eberhard Alexander-Burgh; fotografia: Gerard Schirlo; montaggio: Moune Barius; musiche: Egon Riedel; interpreti: Michael Bully Herbig (Uibù/Balduin), Christoph Maria Herbst (Re Julius 111), Ellenie Salvo González (Costanza), Heike Makatsch (Contessa Leonora), Nick Brimble (Lordòr/Dolor/Busto), Hans Clarin (Castellano), Rick Kavanian (Charles), Martin Kurz (Tommy); produzione: Rat Pack Filmproduktion GmbH, Constantin Film AG; distribuzione: Moviemax; origine: Germania, 2006; durata: 103’.
