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Una pistola en cada mano

Pubblicato il 17 novembre 2012 da Giampiero Francesca

VOTO:

Una pistola en cada mano

C’era una volta il mito dell’uomo meditarreano, fiero, sicuro di sé, quello che “non deve chiedere mai”. C’era una volta, appunto, perché il maschio del nuovo millennio è invece preda di dubbi e debolezze, insicurezze e problematiche, proprio come i personaggi di Una pistola en cada mano, divertente ritratto di questa umanità.

Il simpatico ritratto della società spagnola messo in scena da Cesc Gay parte proprio dal capovolgimento dell’immagine tradizionale dell’uomo mediterraneo. Attraverso i volti degli attori più noti del cinema ispanico il regista di Kràmpack declina le molte sfaccettature delle moderne debolezze maschili. Le solitudini, le paure, le insicurezze si legano così alle problematiche di coppia, ai tradimenti, alla mancanza di lavoro, all’insoddisfazione professionale, alle amicizie mancate o mancanti, ai problemi sessuali o familiari. Cesc Gay intreccia così le vite di otto uomini sulla quarantina, fra loro amici o conoscenti, uniti tutti dalla stesso disorientamento, dalla stessa difficoltà a confrontarsi con la vita. In una società che cambia ed è cambiata in modo straordinariamente repentino sembra infatti proprio che siano gli uomini quelli meno pronti all’adattamento. Questo è il messaggio, piuttosto diretto, che il regista lancia attraverso i caratteri in scena. Un messaggio che, di commedia in commedia, rimbalza da un lato all’altro dell’Europa, dalla Francia all’Italia, attraversando l’oceano fino agli Stati Uniti. Non è un caso, infatti, che sempre più spesso, al centro di divertenti pellicole di successo, si alternino figure maschili deboli, insicuri, piene di patetiche e, al tempo stesso, comiche problematiche. Una pistola en cada mano si inserisce perfettamente in questo filone, dimostrando quanto questa tendenza stia contagiando ogni angolo del vecchio e del nuovo mondo.

Prodotto che vince, dunque, non si cambia. Sembra esser questa la filosofia delle molte pellicole comiche prodotte e distribuite negli ultimi anni. Film che ruotano attorno alle stesse figure, afflitte spesso dagli stessi problemi, slegate quasi sempre dal contesto storico-politico (nel caso di Una pistola en cada mano, ad esempio, il riferimento alla crisi spagnola è più che marginale), e inserite invece in generici contesti metropolitani, in cui l’alienazione maschile si accentua ed evidenzia. Così, anche il tocco leggero di Cesc Gay, già dimostrato in Kràmpack, si cimenta con questo genere nel genere, realizzando una commedia divertente e, probabilmente, di successo.


CAST & CREDITS

(Una pistola en cada mano); Regia: Cesc Gay; sceneggiatura: Cesc Gay, Tomàs Aragay; fotografia: Andreu Rebés; montaggio: Frank Gutiérrez; interpreti:Ricardo Darín, Luis Tosar, Javier Cámara, Eduardo Noriega, Leonor Watling; produzione: Imposible Films, TVE, TVC, CANAL +; origine: Spagna, 2012; durata: 97’;


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