V per Vendetta

In un futuro non molto lontano, la dittatura è tornata ed ha nascosto il suo volto deforme dietro le parole democrazia, libertà e protezione. I media hanno completamente stravolto la realtà e sono diventati un potente mezzo nelle mani del cancelliere Sutler (il primo ministro del futuro?) il quale se ne serve per creare un clima di terrore da insinuare prepotentemente tra la popolazione inglese. Il clero è corrotto fino al midollo e ripudia i piaceri dell’anima per dedicarsi completamente a quelli del corpo. Contro tutto questo si scatenerà la furia di V! V non è un supereroe dotato di superpoteri, bensì un uomo che ha deciso di combattere e smascherare il sistema, mettendosi lui una maschera (raffigurante il volto di Guy Fawkes, leggendario sabotatore che nel novembre del 1605 tentò di far saltare in aria il Parlamento inglese e il re Giacomo I) e dietro la quale si celano gli affranti lineamenti di una Nazione intera. V non sta solamente per quella parola, vendetta, che va tanto di moda al giorno d’oggi, ma sta anche ad indicare il numero romano cinque che richiama nella mente di tutti i cittadini londinesi il giorno 5 novembre 1605, in cui avvenne la famosissima ‘congiura delle polveri’.
Da uno dei fumetti più belli degli ultimi trent’anni (V per Vendetta di David Lloyd, 1989) un film molto riuscito che ha saputo mescolare sapientemente il fascino della nona arte con un’impeccabile regia cinematografica tutta sostanza e zero fronzoli. Chi si aspettava un uso smodato delle tecniche di ripresa stile Matrix, resterà colpito da questo film dove l’azione passa quasi inosservata rispetto a dialoghi e monologhi ben scritti e pieni di profonde verità sui tempi che stiamo vivendo e che molto probabilmente andremo a vivere.
Una messa in scena quasi teatrale, dove la bravura degli attori mette in secondo piano la difficoltà degli intrecci narrativi che poco a poco si susseguono sullo schermo e riesce a non far calare mai l’attenzione dello spettatore.
I fratelli Wachowski dopo aver riscritto la storia del cinema di fantascienza hanno fatto un passo importante nella storia dei film tratti da fumetti.
Infatti era dal Batman di Tim Burton che un film sugli eroi cartacei non introduceva così tante innovazioni come V per Vendetta, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto da quello dei contenuti e del ritmo.
Un film di cui sentiremo senz’altro parlare a lungo e che speriamo faccia riflettere spettatori e addetti ai lavori.
(V for Vendetta) Regia: James McTeigue; soggetto: Graphic Novel di David Lloyd pubblicata da Verigo/D.C. Comics; sceneggiatura: The Wachowski Brothers; fotografia: Adrian Biddle; montaggio: Martin Walsh; musica: Dario Marianelli; scenografia: Owen Paterson; costumi: Sammy Sheldon; interpreti: Natalie Portman (Evey Hammond), Hugo Weaving (V), Stephen Rea (Finch), John Hurt (Adam Sutler), Stephen Fry (Gordon Deitrich), Sinead Cusack (Dottor Delia Surridge), Rupert Graves (Dominic); produzione: Joel Silver, Grant Hill, Andy Wachowsky, Larry Wacowsky; distribuzione: Warner Bros.; origine: USA 2005; durata: 135’; web info: sito ufficiale
