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Venezia 76 - 45 Seconds of Laughter

Pubblicato il 3 settembre 2019 da Sarah Mataloni

VOTO:

Venezia 76 - 45 Seconds of Laughter

Il teatro, inteso come terapia riabilitativa di alcuni detenuti della prigione di Stato di Calipatria è al centro di questo sensibile ed emozionante lavoro di Tim Robbins.
L’esperienza del laboratorio teatrale è utilizzato infatti come strumento di rinascita personale per dare ad alcuni detenuti l’opportunità di esprimere le proprie emozioni liberamente, senza sentirsi giudicati.
Alla base di questo nobile percorso di "rieducazione" c’è la forte volontà di indirizzare le energie come la rabbia, la disperazione e qualunque tipo di emozione, negativa o positiva, in una creazione artistica.
Attraverso la personale interpretazione di Pantalone, Arlecchino Colombina, e di altre maschere della Commedia dell’arte, i detenuti "attori" si cimentano in differenti personalità ed emozioni, sperimentando un personale percorso di trasformazione interiore.
L’Actor’s gang, compagnia teatrale di Tim Robbins, da anni lavora nelle carceri degli Stati Uniti per agevolare i detenuti nel loro percorso riabilitativo.
45 Seconds of Lauhter, riprende momenti di condivisione del laboratorio e mette in scena i reali esercizi e le sperimentazioni effettuate all’interno del laboratorio.
Progressivamente, le tensioni tra i protagonisti sembrano sfumare e la violenza e la rabbia vengono sostituite da coesione, umanità e spirito di unione.
Spesso le scene nel film si ripetono (anche per dare l’idea della trasformazione dei singoli) e il ritmo sembra monotono, ma l’energia sprigionata e trasmessa dal gruppo è talmente forte e coinvolgente da far perdonare l’assenza di varietà.
Tim Robbins lavora sulla crescita delle emozioni, meno sulla resa "tecnica" e ciò che ne viene fuori è un interessante e personale lavoro che riesce a catturare il cuore dello spettatore, pur non confezionato in maniera superba.
Attraverso la partecipazione al laboratorio teatrale, da "detenuti" i protagonisti di 45 Seconds of Lauhter cominciano a percepirsi e ad essere percepiti come individui con il proprio percorso psicologico e intimo che viene integrato con gli altri in una commovente coralità.
Col passare del tempo, sparisce nei protagonisti il giudizio, e svestiti i panni del "detenuto", calata la maschera della rabbia e della disperazione, viene fuori l’essenza umana.
Un film dai nobili intenti e dall’alto valore sociale che merita di essere visto.


CAST & CREDITS

(45 Seconds of Laughter); Regia: Tim Robbins; fotografia: Josh Salzman; montaggio: Neil Stelzner; musica: Dave Robbins; produzione: Havoc Docs, (Allison Hebble, David Diliberto, Tim Robbins); origine: USA, 2019; durata:95’


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