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Venezia 76 - Moffie

Pubblicato il 9 settembre 2019 da Monia Manzo


Venezia 76 - Moffie

Il film Moffie, presentato nella sezione Orizzonti della 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, diretto da Oliver Hermanus ci catapulta in un periodo piuttosto oscuro della storia sudafricana, in questo particolare caso dell’esercito e dell’addestramento violentissimo che i ragazzi erano costretti ad accettare durante il periodo di leva. Si parla degli anni 80’ durante i quali il Sudafrica aveva deciso di intraprendere una deriva razzista e destroide in maniera ufficiale, dichiarando guerra all’Angola e a tutti i precetti comunisti.

In questo scenario di sangue e violenza, si inserisce la storia di un ragazzo dalle origini inglesi, raffinato, bello e omosessuale. E proprio l’omosessualità il termine che da’ il titolo al film e lo fa nella maniera più volgare e dispregiativa come in tutta la tradizione omofoba che si rispetti. Nicholas è costretto oltre che a vivere violenze di ogni tipo, assieme a tutti gli altri commilitoni, anche a dover nascondere la sua vera natura.

Come se non bastasse si innamora di un altro soldato... Essere gay, significava finire nel reparto di neuropsichiatria, e quindi dover essere sedato e maltrattato per giorni interi. La sua reazione però non è di sottomissione, si impegna a voler dimostrare che il coraggio non ha tendenze sessuali, e durante uno scontro al confine con i guerriglieri ne uccide uno.

È in quel momento che la sua vita cambia, uccidere significa commettere il più atroci dei gesti forse solo per omologarsi a una società che lo ha sempre discriminato.

Quasi un film di iniziazione, Moffie ci conduce in spazi claustrofobici, che nella realtà invece sono immensi, in una terra meravigliosa, dove la natura sembra servire la guerra invece che la vita vera. Moffie è un film difficile da digerire, la violenza infatti arriva tutta senza pietà, compresa quella di Nick da bambino, quando viene visto spiare altri uomini nudi nelle docce e poi umiliato da un omofobo davanti a un intero gruppo di villeggianti.

Tutto il film è accompagnato da una splendida colonna sonora che evoca gli stati d’animo di Nick e lo esaltarne la sua bellezza cinematografica. Ciò che invece stride con la delicatezza è una dispersione di energia in molti punti del film in cui Hermanus perde il focus della prima parte in cui si mostrava la violenza è il dolore del protagonista, esacerbato dalla sua condizione di omosessuale, e la riversa verso più situazioni soggettive degli altri personaggi, che così però fanno perdere profondità alla storia.

Il film è nutrito da un vasto cast di alto valore: numerosi giovani attori tra cui spicca Matt Ashwell e i suoi modi naturalmente anglosassoni. Moffie non è un film che passa inosservato e lo ritroviamo anche in altri festival nordamericani sicuramente sensibili alla storia quasi dimenticata ma non lontana di un mondo in cui la violenza è trasversale dai bianchi ai neri e nutre l’odio senza distinzioni di sorta.


CAST & CREDITS

(Moffie) Regia: Oliver Hermanus; sceneggiatura: Oliver Hermanus; fotografia: Jamie Ramsay ; montaggio: Alain Dessauvage; musica: Braam de Toit; scenografia: ; interpreti: (Matt Ashwell), (Ludwig Baxter), (Kai Luke Brummer), (Mitchell Christy); produzione:Eric Sidney origine: Sudafrica ; durata: 99’


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