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Vietato morire

Pubblicato il 17 febbraio 2013 da Giammario Di Risio
VOTO:


Vietato morire

Sentivo dentro di me un’urgenza, quella di raccontare uno stato di cose che non può non interessare le persone della mia generazione.

Ha le idee chiare il giovane regista Teo Takahashi, e la sua generazione è quella dei poco più che ventenni che si affacciano alla vita matura e si domandano cosa si possa nascondere dietro l’esperienza di un tossicodipendente. Questo tema, nella società che corre e lascia incompiute innumerevoli riflessioni, ha avuto grande risonanza nel nostro paese negli anni novanta andando lentamente, e drammaticamente, a scomparire nell’ultimo periodo, con l’opinione pubblica che sembrerebbe aver come posto un velo opacizzante l’esperienza personale di tante vittime della droga.

Il lungometraggio Vietato Morire vigorosamente alza il velo e ci porta nello spazio vivo della comunità di recupero “Villa Maraini” a Roma, dove l’ordine del giorno, per le vittime, è riuscire a recuperare un contatto con la realtà grazie all’aiuto e il sostegno di pochi, ma buoni, operatori sociali. Non parliamo di un documentario, ma appunto di un lungometraggio visto che il regista, nato a pane e Pasolini, rende personaggio la macchina a mano e fa recitare gli stessi tossicodipendenti, che diventano lentamente metafora della sua urgenza di denuncia.

Da Villa Maraini alla Stazione Termini, da un sottopassaggio buio a Piazza della Repubblica, sono questi i posti in cui “gioca” e si sviluppa l’atteggiamento tipico di chi è consumato dall’eroina, quest’ultima resa crudamente come polo opposto alla forza motrice, e speranzosa, della macchina da presa. A livello di linguaggio l’opera non pone estetiche particolari, con la sua frammentazione in documentario, fiction e interviste ai protagonisti, viceversa acquista grande vigore nel momento in cui sbatte, senza un minimo di retorica, in faccia dello spettatore “la realtà delle cose”.

Un lungometraggio che può ri – aprire una riflessione sull’argomento droga proponendo, per il cinema italiano, un giovane talento alla regia dal sicuro avvenire. Presentato da Distribuzione indipendente, Vietato morire sarà proiettato da oggi in molte sale italiane e dalla settimana prossima on demand su www.ownair.it.


CAST & CREDITS

(Vietato morire); Regia: Teo Takahashi;fotografia: Teo Takahashi; montaggio: Andrea Scarcella, Teo Takahashi; musica: De Roma Nostra, Assalti Frontali, Fracicus;produzione: Distribuzione Indipendente; distribuzione: Distribuzione Indipendente; origine: Italia, 2012; durata: 70’


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