ZATOICHI
La parola Kitano è diventata ormai una formula. Ogni anno un film uguale all’altro e allo stesso tempo completamente diverso. Questa volta Takeshi si cimenta con il personaggio di Zatoichi, un vecchio massaggiatore e samurai invincibile. Due le novità: per la prima volta Kitano dirige e recita un film in costume (e con molta computer grafica) e senza averne scritto il soggetto. Le avventure di Zatoichi sono un classico del suo paese, di cui l’attore Shintaro Katsu ha interpretato per tren’anni, fino al 1989, un sequel di avventure in televisione e al cinema. Nella variante-Kitano l’eroe è per di più cieco, si muove groggy ma, come sempre, tutto sa. Zatoichi, uno Zorro del Sol Levante, arriva in un villaggio in cui i contadini vengono schiacciati dal tallone di due bande rivali. Li libererà dal giogo della prepotenza grazie a una serie di incredibili duelli e una coda finale insolita e surreale. Inalterato è il procedere per scene e situazioni che si collegano ritmicamente allo sviluppo della trama. Le escursioni nella profondità dell’animo che scaturivano dalle gag come lampi nei film precedenti, stavolta si dispiegano orizzontalmente, in funzione della coralità del film. Anche il messaggio a ben vedere ha un orientamento differente rispetto agli altri suoi film. Questo si chiude come un musical nel quale vengono mescolate danze tribali a ritmi soul con il tip-tap dei ballerini in prima fila. Semplicemente è un messaggio che allude a una liberazione sociale complessiva a dispetto del potere, corrotto e violento. Notevolissimo l’impasto delle musiche di Keiichi Suzuki con l’ambientazione, per la capacità di assecondamento della narrazione e il particolare al richiamo al gusto dell’elettronica anni ’80. Un film robusto, elegante, ironico e universalmente comprensibile, cosa chiedere di più? I sette samurai, I magnifici sette, Il cavaliere della valle solitaria, Sette spose per sette fratelli e chi più ne ha ne metta. Ma Kitano è come Picasso: prima trova poi cerca.
[novembre 2003]
regia e sceneggiatura: Takeshi Kitano, da un racconto di Kan Shimozava, montaggio: Takeshi Kitano fotografia: Katsumi Yanagijima, musica: Keiichi Suzuki, interpreti: Beat Takeshi, Tadanobu Asano, Michiyo Ogusu, Yui Natsukawa, Guadalcanal Taka, Daigoro Tachibana, Yuko Daike, produzione: Bandai Visual, Tokio FM, Dentsu, TV Asahi, Saito Entertainment, Office Kitano origine: Giappone 2003, distribuzione: Mikado