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Cannes 2007: Calle Santa Fe - Un Certain Regard

Pubblicato il 24 maggio 2007 da Giovanni Spagnoletti


Cannes 2007: Calle Santa Fe - Un Certain Regard

5 ottobre 1974: a Calle Santa Fe, nella periferia di Santiago del Cile, Miguel Hernandez, leader del MIR e della resistenza contro il regime di Pinochet, viene ucciso dagli uomini della polizia. Carmen Castillo, allora compagna di Hernandez e presente al momento dell’accaduto, ricostruisce in un documentario il giorno in cui avvenne l’omicidio e le dinamiche politiche che portarono a questa tragedia.
La regista, qui alla sua opera prima (e forse anche ultima), ripercorre con una prospettiva estremamente personale gli anni della dittatura cilena. Il suo sguardo, però, non si sofferma propriamente sulla memoria. Il suo, infatti, è un viaggio nel presente con l’obiettivo di trovare in esso i segni del passato. Inoltre il film, pur trattando la macrostoria del Cile, riesce a soffermarsi sulle tante microstorie di cui purtroppo si conosce poco. Il filo conduttore che le unisce è ovviamente la lotta al regime e il ricordo di Miguel Hernandez.
Il racconto commuove per intensità: è ricco di immagini di repertorio e di testimonianze. Alcune delle interviste che la regista fa agli ex-resistenti sono toccanti e non possono non emozionare. Forse, però, la Castillo esagera un pò. Non solo alcune risultano troppo lunghe e ripetitive, tanto da prolungare eccessivamente la narrazione (due ore e quaranta di documentario sono troppe, nonostante l’argomento trattato), ma a tratti sembra che l’autrice cerchi ad ogni costo di colpire emotivamente lo spettatore.
Non si può negare che, comunque, il risultato sia più che apprezzabile. Calle Santa Fe è infatti un’opera coraggiosa, il cui obiettivo non è tanto ricordare, quanto spronare a ripartire costruendo una nuova base di valori. Calle Santa Fe è inoltre un documentario ben costruito. Nonostante alcune parti risultino lente e denotino l’inesperienza cinematografica della regista, altre invece possiedono un ritmo veloce imposto dal funzionale montaggio, che alterna sapientemente immagini di repertorio e riprese del presente.
L’elemento probabilmente più importante della pellicola è la totale assenza di commenti da parte dell’autrice. Pur essendo evidentemente un film molto personale, la Castello non pronuncia mai alcun giudizio sui fatti. La regista lascia ogni tipo di commento alle immagini e alle parole dei suoi intervistati, rimanendo solo narratrice emotivamente coinvolta.


CAST & CREDITS

(Calle Santa Fe); Regia: Carmen Castillo; fotografia: Ned Burgess, Raphael O’Byrne, Sebastian Moreno, Arnaldo Rodriguez; montaggio: Eva Feigeles-Aimè; interpreti: Carmen Castillo; produzione: Les Films d’Ici, Parox Producciones, Les Films de la Passerelle, Institut National de L’audiovisuel, Love Streams Agnès B Productions; distribuzione: Ad Vitam; origine:Francia 2007; durata: 163’


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