El viento
Semplice ed efficace il decimo lavoro dell’argentino Mignogna, film di buon gusto che parla di sentimenti in maniera mai banale (autori italiani che amate trattare argomenti che riguardano i rapporti familiari, scendete dalle passerelle e fate un salto in Sala Perla!). Una ragazza, dopo la morte della madre, si riavvicina faticosamente al nonno. Semplice la trama di un’opera che tratta di segreti di famiglia tenuti nascosti, di rapporti affettivi da recuperare, del confronto tra diverse generazioni. L’anziano, contadino mai uscito dal proprio paese d’origine, cerca di inserirsi nella vita della moderna Buenos Aires, interferendo a volte con la vita privata della ragazza, persa tra un giovane fidanzato e un amante maturo. Alla fine lei torna al paese d’origine, per lasciarsi ancora lambire da quel vento di cui per anni ha sentito la mancanza. Sentimenti tenui, ricordi d’infanzia, disillusione nel difficile passaggio alla maturità, il tutto condito da una dolce malinconia di fondo. Avvolgente e appassionante, un’altra buona sorpresa tra le Giornate degli autori, che assieme alla Settimana della Critica, diventa un valido toccasana per gli spettatori spesso intossicati da film di registi più blasonati del bravo Mignogna.
[Settembre 2005]
Cast & credits:
Regia: Eduardo Mignogna; sceneggiatura: Eduardo Mignogna, Graciela Maglie; fotografia: Marcello Camorino, montaggio: Marcela Saenz; musica: Juan Ponce de León; interpreti: Federico Luppi, Antonella Costa, Pablo Cedròn, Esteban Meloni, Mariana Brisky, Ricardo Díaz Mourelle, Produzione: Claudio Etcheberry, José Antonio Félez per Retratos, Tesela P.C.