Espiazione
“Come back, come back to me”. Come il mare che si ritira e risale così Espiazione di Joe Wright si intreccia sul senso del ritorno, del ciclico divenire. Struttura, tema, narrazione si inseguono percorrendo una strada che, come un gambero, torna continuamente sui suoi passi.
Il tema, fisico ma anche esistenziale del ritorno alla propria giovinezza, è da sempre legato ad ogni racconto di guerra. I ragazzi che partono per il fronte portano con loro la speranza, l’epos, il dramma di qualcuno che li aspetta. “Come back to me” è dunque il sussurro dolce di chi prega per le sorti del suo amato. Tornare indietro, alla propria casa, alla propria famiglia è però, per Wrigth, anche il disperato, inutile tentativo di recuperare un torto compiuto, rimediare ad un tragico errore. Espiare. Riappropriarsi, con la mente lì dove il corpo non può, dei giorni dell’infanzia e correggere lo sbaglio. La brutalità della guerra, le vittime, i feriti, si perdono così nell’illusione del ritorno, nel sogno, reale ed impossibile, di riabbracciarsi e perdonarsi.
Nel solco classico del melodramma, adattando il romanzo di Ian McEwan, il regista frammenta l’amore impossibile di Cecilia Tallis e Robbie Turner, trasformando la struttura stessa del film in un perenne ritorno. Attraverso un complicato intreccio di flah back e flash forward, artifici ormai molto inflazionati, il più classico degli amori impossibili si diluisce in un mare di punti di vista e alternative. Come una storia che non vuole esser raccontata, come un brano che necessita di più mani, così Espiazione richiede il racconto di ogni personaggio in scena. Chi è in guerra e chi la subisce, chi mente e chi tace, chi vive di rimpianti e chi sogna un futuro; ognuno partecipa al racconto, costruendo, capitolo dopo capitolo, questo romanzo, questo mare. Wright riempie questo oceano con una regia preziosa, barocca, in grado di alternare maestosi piani sequenza a momenti di immobilità pittorica. Una costruzione tanto bella e posata, dall’uso dei colori alla geometria interna ad ogni quadro, da risultare, a tratti, eccessiva. Quasi fosse la bellezza pura delle scene il fine ultimo dell’opera. Quasi fosse un puro pretesto il racconto delle vite, della guerra, dell’espiazione, del ritorno.
Giampiero Francesca
(Atonement); Regia: Joe Wright; sceneggiatura: Christopher Hampton tratto dal romanzo "Espiazione" di Ian McEwan; fotografia: Seamus McGarvey; montaggio: Paul Tothill ; interpreti: James McAvoy, Keira Knightley, Romola Garai, Saoirse Ronan, Vanessa Redgrave, Brenda Blethyn; produzione: Working Title Films; distribuzione internazionale: Focus Features International; distribuzione italiana: Universal Pictures; origine:UK, 2007; durata: 123’