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FESTA DEL CINEMA DI ROMA - CAGES

Pubblicato il 20 ottobre 2006 da Carlo Dutto


FESTA DEL CINEMA DI ROMA - CAGES

La macchina da presa registra da dietro la ruota cigolante di un motorino le fasi di un salvifico massaggio cardiaco a un ragazzo vittima di un incidente stradale, quindi lo schianto dell’ambulanza che lo conduce all’ospedale, il ferimento alla gola di Eve, il medico che lo ha appena salvato. Questo il potente incipit che apre la visione di Cages, un insolito e interessante dramma, protagonisti Eve e il marito Damien, proprietari dell’insolito bar Zoo, in uno sperduto e imprecisato paese vicino al mare, un bar tappezzato di inquietanti teste di animali e popolato da personaggi borderline. Un chiara metafora della condizione animalesca in cui è sprofondata Eve dopo l’incidente e la conseguente balbuzie psicologica che ha minato la relazione tra i due, felicemente sposati da oltre cinque anni. Un mondo oppressivo e claustrofobico, un mondo vissuto tra le mura del bar-abitazione, un microcosmo che è macro-spazio delle relazioni d’amore, paradigma dell’ingiustizia e della prevaricazione alternata degli amanti in una relazione. Gabbie, appunto, gabbie dell’anima e del corpo, gabbie che si esplicitano nella mancanza di comunicazione di Eve e nella carrozzina su cui questa confina il marito legandolo per possedere il suo amore. I due personaggi e protagonisti assoluti, sono spesso studiati nell’‘ambiente’ naturale della coppia, la camera da letto, luogo di amplessi e di bilanci, ripresi dall’alto in plongeè, schiacciati da uno sguardo Altro che non giudica, ma osserva e registra. Registra la rottura di un canale di comunicazione nella coppia, il suo conseguente sfaldamento, per poi virare verso le carte scoperte dell’amore ostentatamente oppressivo, istintuale e animalesco. La rinascita avverrà in seguito al bizzarro concorso di imitazione di versi animali che Damien organizza ogni anno e a cui partecipa tutto il paese. La regia indugia sulla scena del concorso, si insinua tra i partecipanti che indossano inquietanti maschere di animali, mescola insistenti rumori e musica martellante, unisce suoni e colori, in un misto di visionarietà lynchiana e kitch che sa di inquietudine.

Un respiro epico, sintetizzato dalla messa in scena dei luoghi dell’amore fisico, sul ciglio del baratro delle scogliere, con un delicato ed etereo passaggio dal fuori-fuoco dei corpi nudi alle panoramiche aeree di largo respiro. La messa in scena dell’elaborazione del lutto di una separazione viene centellinata in questa sorprendente opera prima, del regista belga Olivier Masset-Depasse, classe 1971, già premiato in passato per un medio-metragggio al Festival di Locarno. Con tre anni di stesura alle spalle di una rigorosa sceneggiatura, il regista belga debutta senza timori reverenziali verso quei modelli cui evidentemente si ispira, per descrivere oppressioni del quotidiano e mancate catarsi nella sofferenza che rimandano ai mondi ben ‘oliati’ della cinematografia di due autori quali Lynch e Von Trier. I quali rimangono in realtà come puri riferimenti, data la messa in scena quasi ‘classica’ del regista belga, una regia fatta di quadri che non cercano di creare uno stile visivo immediato e rivoluzionario, una regia di primissimi piani con macchina a mano e brevi, congelati piani-sequenza con macchina da presa fissa. Immagini, dialoghi e situazioni che sottolineano come nella convenzione sapientemente ricercata, possa albergare uno stile che sa emozionare, spiazzare, far discutere. Uno dei migliori film della Festa del Cinema di Roma, che meriterebbe un premio, se non altro per l’intensa e sofferta interpretazione di Anne Coesens, eccezionale interprete nel ruolo di Eve.

(Cages) Regia e sceneggiatura: Olivier Masset-Depasse; fotografia: Tommaso Fiorilli; musica: Frédéric Vercheval; suono: Marc Engels, Marc Bastien, Thomas Gauder; montaggio: Damien Keyeux; interpreti: Anne Coesens (Eve), Sagamore Stévenin (Damien), Micheline Goethals (Léa); produzione: Jacques-Henri Bronckart per la Versus Production; origine: Belgio, 2006; durata: 92’; distribuzione francese: Films Distribution


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