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Gui Lai

Pubblicato il 23 maggio 2014 da Giovanni Spagnoletti

VOTO:

Gui Lai

È un dramma con le radici affondate nella storia l’ultima pellicola diretta dal maestro cinese Zhang Yimu, Gui Lai (Coming home). La tragica storia privata di Lu Yanshi e sua moglie Feng Wanyu si intreccia con quella della Cina a cavallo della fine della grane rivoluzione culturale di Mao Zedong. Il protagonista è infatti un prigioniero politico, portato via dalla sua famiglia verso i lavori forzati. Cessata la fase più dura della rivoluzione Lu Yanshi tornerà a casa ma troverà ad attenderlo una triste sorpresa; la lunga assenza e il dolore per quanto accaduto hanno infatti provocato nella compagna una parziale amnesia.

Come divisa in due capitoli, durante e dopo il periodo rivoluzionario, la pellicola di Zang Yimou dedica infatti ugual spazio alla storia della Cina e a quella dei due protagonisti. La descrizione del contesto del grande paese asiatico è centrale nella prima metà del film, che, attraverso il racconto della famiglia, mette in scena la vita nell’era di Mao. L’influenza del Partito, il libretto rosso nelle mani, la forza della polizia, l’efficacia della propaganda appaino chiarissimi nella perfetta ricostruzione cinematografica. Un quadro d’insieme che resta fulcro della narrazione fino all’arresto di Lu Yanshi. Con la fine della rivoluzione infatti il racconto si chiude nelle mura dell’abitazione di Feng Wanyu, in cui va in scena il dramma di una donna senza memoria. Nella perenne attesa del marito, di cui ricorda però solo un’immaginaria presenza (non ricoscendone i tratti nel volto di Lu Yanshi), la donna, teatralmente interpretata da Gong Li, vive una sorta di esistenza sospesa, congelata dal momento in cui le fu strappato il suo amore. Scompare così in sottofondo la Storia cinese, come irrilevante dopo la fine di Mao, vuota come i ricordi della Fang Wanyu.

Ancora una volta Zang Yimou dimostra, con Gui Lai, la sua grande abilità dietro la macchina da presa. Anche se estremamente retorica e teatrale la messa in scena di Coming home appare magistrale, perfettamente costruita in ogni movimento o inquadratura. La fotografia di Zhao Xiadoing illumina con una perfezione quasi eccessiva i quadri, dai movimenti di Dan Dan, ballerina figlia della coppia, al volto segnato di Gong Li, per una pellicola sin troppo calligrafica e, per questo, molto distante dalle emozioni più profonde.


CAST & CREDITS

( Gui Lai ); regia: Zhang Yimou; sceneggiatura: Zou Jingzi; fotografia: Zhao Xiaoding; montaggio: Meng Peicong, Zhang Mo; interpreti: Gong Li, Cheng Daoming, Zhang Huiwen; origine: Cina , 2014; durata: 111’


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