Heavenly Appeals

La condizione dell’essere umano si fa meno stabile ed è sempre più soggetta al caos; ci siamo, come direbbe il filosofo del primitivismo anarchico John Zerzan, fatti prendere l’anima da un’ideologia dominante in cui lo sviluppo, il progresso tecnologico sono lì pronti a fagocitare le specificità, i reali desideri. In questo la religione, di stampo monoteista, ha fornito le sue direttive di addomesticamento, giocando bene le sue carte. Quest’ultime, e qui entra in gioco la matrice cattolica, hanno nel dogma della fede e nella consapevolezza che la Terra sia uno spazio di transito, i loro assi. Infatti per raccontare questo cortometraggio animato ci spostiamo all’ingresso del Paradiso e andiamo a scoprire due figure che la Terra l’hanno abbandonata da molto. Il protagonista è il simpatico e mingherlino Raymond K. Hessle; sappiamo chi è grazie alla foto con nome, a mò di “c.v. europass”, che ha stampato sulla richiesta di “revisione pena”. Quest’ultima è il suo salvacondotto dopo millenni di torture patite all’Inferno. A attendere lui e i suoi desideri c’è l’Angelo grasso e indisponente, che dovrebbe tener fede alla sua mitologia di soggetto misericordioso, viceversa, mentre si ingozza di ciambelle, è pronto a scaricare le sue frustrazioni sul malcapitato. Raymond non sta più nella pelle e, mentre i suoi occhi sembrano commuoversi, attende il responso del grassone. La Terra è lontana, come l’Inferno del resto, e l’atmosfera è condizionata, tuttavia mai confusionaria, mentre una musica jazz descrive gli iniziali e concitati momenti caratterizzati dal campo–controcampo tra i due. Le forme tondeggianti che ammiriamo allontanano derive caotiche mentre, con una leva, quest’ultima metafora della dicotomia oppressore-oppresso, l’angelo si diverte a reiterare la prigionia di Raymond, mandando su e giù la roccia che lo ha “scortato” dalle paludi fino al cielo azzurro. Raymond è vittima della violenza dell’angelo e, a ogni scatto di leva, metaforizza il nostro quotidiano tediato, di fatto, dall’idea di progresso, dalla religione e da un rapporto con la sessualità castrato. Le ciambelle però, se fagocitate invece che gustate, possono giocare brutti scherzi e presto Raymond mostrerà il suo grande animo e conquisterà, a pieni voti, la beatitudine, di contro alla deriva dell’angelo. Sotto una lente ludica, questo cortometraggio smaschera due differenti traiettorie e modalità di pensiero. C’è colui che “ce l’ha fatta”, che ingrassa e ha potere sul prossimo nonostante non abbia nemmeno più la salute per sbattere le ali, e c’è colui che ha pagato per i suoi errori, ha fame e vuole soltanto che giustizia sia fatta. Il primo si muove con gesti decisi, mentre il secondo assume pose dinoccolate, insicure nonostante sia nel giusto. Il rapporto è diretto, senza mediazioni: faccia a faccia. L’angelo si è venduto alla macchina e alla sua condizione, mentre Raymond ci ridona fiducia, e radica la sua forza nella sacrosanta e viva interazione verso il prossimo.
La metafora è quindi sul nostro presente, caratterizzato da una continua catarsi repressiva da parte di chi governa, in cui la gente onesta, che vive di sentimenti autentici, viene presa in giro e messa nella condizione di non riuscire mai a emergere. Raymond infatti viene continuamente sballottato e, nonostante ciò, si dimostrerà comunque misericordioso, forse perché ha compreso la reale missione del genere umano: ritrovarsi lentamente e riprendersi per mano. L’angelo, con la sua divisa stretta, pulita e la barba fatta, non può comprendere questo reale cambio di paradigma, abituato com’è a passare le sue giornate in compagnia di una leva, quasi fosse un “Lulù/Giammaria Volontè” colonizzante l’ingresso verso la pace. La quiete può essere reale solo quando penetra le coscienze e la rivoluzione di Raymond è tanto semplice quanto indispensabile.
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Una metafora sul nostro presente, caratterizzato da una continua catarsi repressiva da parte di chi governa, in cui la gente onesta viene messa nella condizione di non riuscire mai a emergere.
Where to
L’opera la potete trovare al seguente link: http://www.youtube.com/watch?v=MYq_...; La regia è del giovane, quanto talentuoso, David Lisbe.
