Hunger Games: La Ragazza Di Fuoco. Conferenza stampa
Roma, 14 novembre 2013. Hunger Games: La Ragazza Di Fuoco conferenza stampa di presentazione del film.
Nella sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica s’è svolta oggi la conferenza stampa di Hunger Games: La Ragazza Di Fuoco , presenti nella sala gremita di giornalisti i produttori, il regista Francis Lawrence e i protagonisti del film Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson e Liam Hemsworth. Conduce l’incontro Mario Sesti.
Per i produttori. Hunger Games è la serie fantasy più importante oggi, un autentico fenomeno di culto, fuori di qui ci sono tanti giovani accampati da ieri sera. Quali sono gli sforzi e le responsabilità che sentivate nel fare questo film?
Eravamo molto consapevoli del seguito che avevamo, e il nostro pensiero era rivolto a tutti i seguaci della serie: i lettori dei romanzi e gli spettatori del primo film. Siamo convinti del nostro lavoro e di non averli delusi, inoltre volevamo espandere questo mondo introdotto nel primo film. Ci sono nuovi luoghi che crediamo aderenti al romanzo e volevamo essere sicuri di trovare nuovi attori all’altezza delle aspettative. Volevamo poi assecondare il più possibile i desideri rappresentativi del regista, crediamo infatti che serva assoggettarsi il più possibile al suo desiderio realizzativo, e alle sue idee.
Per Jennifer Lawrence. Lei si sente responsabile per il ruolo da lei interpretato, e del messaggio che tale carattere può trasmettere alle nuove generazioni? I premi come il Mastroianni a Venezia o L’oscar l’hanno cambiata?
Quando ho letto i romanzi mi subito interessato il fatto che questo personaggio sia un modello, è ovvio che sta all’attore dedicarsi al “messaggio” che il personaggio vuole trasmettere.
Sono felice che si sia ricordata del Mastroianni, tengo molto a quel premio. Non posso però dire che il Mastroianni mi abbia cambiata, come non mi ha cambiata l’Oscar.
Per Jennifer Lawrence. Come fa ad affrontare tutta questa pressione, i numerosi film, i fan e la tensione derivante dal successo di questo film?
Tutti me lo chiedono e incomincio a sentire che dovrei cominciare a percepire questa sensazione, questo stato di tensione. Ma non l’avverto. So di essere banale, ma io amo il mio lavoro e questo rende facili le cose. Io, semplicemente, mi diverto e basta, e poi non faccio troppa attenzione a quello che si scrive su di me. E’ un’esperienza dolorosa quando ti investono di cose che non ti appartengono, quando le persone ti trattano diversamente e tu non ti senti assolutamente diversa.
Per Jennifer Lawrence. A quale personaggio, da te interpretato, ti senti più vicina?
Se devo dirne uno mi viene in mente la Samantha di Like Crazy, quello era un personaggio che mi rappresentava molto, perché lì, sul set, era tutto improvvisato e quindi la sentivo più mia, e poi la protagonista del Il Lato Positivo per la sua energia e la carica che trasmetteva, non sono "matta" come lei ma mi affascinava la sua energia.
Per Jennifer Lawrence. Questo una narrazione che si rivolge a dei giovani, come vi ponete rispetto a questo?
Riuscire a raccontare questa storia è interessante, parlare della guerra rivolgendosi a dei ragazzi era complesso, ma volevamo rapportarci a loro trattandoli da adulti e avendo rispetto per loro. È raro, mi rendo conto, poter partecipare a una cosa che ha tanto peso, tanta rilevanza negli spettatori. È complessa e profonda ma allo stesso tempo leggera, e piace perché diretta. Farne parte è molto entusiasmante.
Per Jennifer Lawrence. Com’è stato interpretare la protagonista? E lavorare con quest’abbondanza di effetti speciali?
Da attore poter crescere e cambiare con il personaggio è molto interessante, lei si trasforma, è costretta ad uccidere, e ad affrontare numerose peripezie che la mutano, è afflitta da stress post traumatico, tutto era molto intenso. Poi lavorare con gli effetti speciale non è complicato, non cambia nulla, in fondo lavoro sempre con la fantasia.
Per il regista. Ho trovato molti punti in comune con la prima trilogia di Guerre stellari: Il cammino dell’eroe e la narrazione mi sembrano molto coincidenti con questi due film, e con il terzo a venire.
Credo che ci sia una certa differenza tra i due eroi, Katniss è, in fondo, costretta ad affrontare il suo destino, si sacrifica per salvare sua sorella, ed è un’eroina suo malgrado. Luke invece era guidato da un desiderio profondo e non forzato da cause esterne. Lo sceneggiatore però è un appassionato della trilogia di Lucas e potremmo dire che la linea narrativa si ispira a quella di Star Wars.
Per tutti. Ci sono stati momenti giocosi durante le riprese?
(Josh Hutcherson) Uno degli scherzi migliori è quello fatto da Beetee (Jeffrey Wright), aveva una scatolina di quelle di Tiffany, e l’ha data a Jennifer dopo che aveva vinto l’Oscar, lei apre la scatola ed è piena di grilli, scoppia il finimondo, ci sono stati grilli da per tutto per mesi. E si c’era una bella atmosfera sul set.
Francis Lawrence, grazie per il suo lavoro. Com’è stato lavorare con loro?
Non ero sotto pressione, ne ero intimorito dai tanti premi Oscar, anzi ero molto entusiasta di partecipare a questo film, loro mi hanno accettato, mi hanno fatto sentire parte del progetto e il risultato è stato fantastico.
Per Tutti. Perché questa violenza non è mai esplicitata? (Produttrice) Questi film trattano la violenza, e come americani il nostro paese è in guerra da 10 anni, per cui il nostro è un pubblico sensibile a questi temi. il regista voleva mostrare non tanto la violenza in se e per se, ma gli effetti che questa aveva sui personaggi e i suoi riflessi. (Regista) A me interessavano più le conseguenze della violenza, come questa si rifletteva sui personaggi e come loro ne prendevano coscienza.