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Iki Çizgi - Venezia 65 - Settimana della critica

Pubblicato il 5 settembre 2008 da Antonio Valerio Spera


Iki Çizgi - Venezia 65 - Settimana della critica

Two Lines è un film sull’incomunicabilità. Le due linee del titolo sembrano incontrarsi e poi proseguire su una strada comune, ma in realtà non si incrociano mai, rimanendo astrattamente divise e lontane.
Mert e Selin sono una coppia atipica che vive ad Istanbul. Lui fotografo, lei dipendente di un’azienda, convivono silenziosamente, si scambiano poche parole ed il loro unico momento di contatto è la notte, in cui si ritrovano insieme nella loro stanza da letto. Mert è un voyeur che passa la maggior parte del tempo nella camera oscura a sviluppare foto e ad osservare dalla finestra la vita di due ragazze vicine di casa. Selin è una donna enigmatica, riservata e pacata, che non esprime in pieno il suo carattere. Sono loro le due linee del titolo, i binari paralleli di un rapporto d’amore in cui la profonda conoscenza stenta a concretizzarsi.
Il film di Selim Evci, già autore di corti e documentari e qui alla sua prima prova nel lungometraggio, non è però solo il racconto di un episodio della vita dei due protagonisti, ma è anche un ritratto di Istanbul e del suo tessuto metropolitano. Da esso viene fuori la contraddizione che domina la Turchia e la sua capitale, basata sulla particolare coesistenza tra potenza tradizionale e valori acquisiti dal’Occidente. Questa opposizione è resa nel film soprattutto nella rappresentazione del rapporto tra i due personaggi. L’incomunicabilità che segna la loro relazione è infatti la metafora di questa dicotomia culturale. L’amore tra i due è quasi impercettibile, inesistente. Le scene in cui Mert e Selin fanno sesso trasmettono un senso di vuoto e di incomprensione. Il viaggio che intraprendono, che poi non prosegue come lo avevano progettato, dovrebbe costituire il percorso verso un reciproco conoscersi, ma marca invece il confine che separa i loro caratteri.
L’opera è divisa nettamente in due parti. La prima in cui vengono presentati i protagonisti, la seconda invece che mette in scena il viaggio in cui finalmente i due affrontano le loro divergenze. Questa divisione spezza il film in due blocchi narrativi che appaiono sconnessi. Non si capisce fino in fondo l’obiettivo della sceneggiatura, che offre situazioni assurde ed incomprensibili. Gli atteggiamenti dei protagonisti il più delle volte sono immotivati e fino alla fine della pellicola le loro anime rimangono imperscrutabili anche per lo stesso spettatore.
Two Lines possiede un ritmo scostante e la narrazione si trascina con affanno verso la conclusione. La regia risulta acerba e priva di idee. Tutto ciò spinge il film verso un risultato futile ed imperscrutabile che non esprime nulla se non una caotica confusione di idee. Ciò che però ci induce, più di altri aspetti, a non apprezzare quest’opera sono i frequenti momenti di noia a cui ci costretto la visione del film. Troppi silenzi, troppi momenti morti. Se il regista avesse il coraggio di osare di più da un punto di vista visivo, probabilmente queste mancanze narrative sarebbero state compensate.


CAST & CREDITS

(Iki Çizgi) Regia: Selim Evci; sceneggiatura: Selim Evci; montaggio: Selim Evci; fotografia: Meryem Yavuz; interpreti: Gülçin Santircioglu (Selin), Kaan Keskin (Mert); musica: Samet Evci - Frapan; produzione: Evci Film Production Company; origine: Turchia; durata: 93’


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