Khastegi (Tedium) - Venezia 65 - Orizzonti

La transessualità è diventata ormai un importante e quotidiano argomento di discussioni socio-politiche. L’accettazione sociale di chi vuole cambiare sesso o già l’ha fatto, nonostante la presenza di alcuni ostacoli ancora non abbattuti, sta prendendo una strada positiva nei paesi europei. Khastegi (Tedium) , film sorpresa della sezione Orizzonti, descrive l’attuale situazione dei transessuali in Iran.
Tra fiction e documentario, l’opera racconta la storia di sette transessuali di Teheran, sei ragazzi con il desiderio di diventare donne ed una ragazza con l’anima e l’energia di un ragazzo. L’incompatibilità tra la loro identità interiore ed il loro corpo viene ritratta sullo schermo mettendo in evidenza il duro rapporto con le radici tradizionali della società iraniana. Il regista Bahman Motemedian mette in scena la solitudine dei suoi personaggi, non accettati neanche dalle loro stesse famiglie, con uno stile che annulla il confine tra fiction e realtà. Le vicende dei sette personaggi si intrecciano in un racconto che mira a farsi specchio della dura verità del paese mediorientale e che dunque trascende la tematica principale per proporre un discorso più ampio sull’integralismo religioso ed il tradizionalismo dell’Iran.
Il risultato finale però non raggiunge il livello di pura denuncia. Il film infatti si limita a raccontare e a rappresentare, non esplicitando la critica culturale ma lasciandola immanente elemento sotterraneo della realtà cristallizzata sullo schermo. L’autore si focalizza sull’interiorità dei personaggi permettendogli tra l’altro di confessare in macchina i loro dissapori e la loro tristezza, il loro desiderio di scappare da una vita che non sentono propria.
L’aspetto più convincente dell’opera è la costruzione del racconto in capitoli. Questa struttura infatti, pur assegnando ad ognuno di essi il compito di focalizzarsi su una storia nello specifico, non spezza però la narrazione in parti a sé stanti, ma interseca continuamente le diverse vicende dei personaggi ottenendo un risultato compatto che fa confluire le storie in un discorso unitario. Ciò che invece rappresenta l’aspetto negativo del film è una certa ripetitività delle situazioni che poteva essere evitata diminuendo la durata con qualche taglio, soprattutto nella parte finale. _ Khastegi rimane comunque un lavoro importante e coraggioso su un tema ostico, un film che possiede forza politica ed un’attenta sensibilità.
(Khastegi) Regia: Bahman Motemedian; sceneggiatura: Bahman Motemedian; montaggio: Behzad Mosleh, Bahman Motemedian; fotografia: Homayoon Paivar; interpreti: Asghar Nejad, Ghavi Bal, Moghaddam, Sayanpoor; produzione: Esmaeil Mirzaei Ghomi; origine: Iran; durata: 76’.
