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Maps To the Stars

Pubblicato il 19 maggio 2014 da Giovanna Branca

VOTO:

Maps To the Stars

Hollywood, con i suoi sogni infranti, i suoi fantasmi ed i suoi viali del tramonto è da sempre una delle ambientazioni preferite del cinema. A cimentarsi con la fabbrica di sogni e mostri è questa volta il grande regista canadese David Cronenberg, che con il suo Maps To the Stars racconta una famiglia hollywoodiana: la classica madre manager del figlio, a metà tra Macaulay Culkin e l’odierno Justin Bieber, il padre psicanalista e guru fanfarone delle star (John Cusack), la figlia piromane e schizofrenica (Mia Wasikowska). Intorno e intrecciandosi con loro si muovono altri personaggi : la diva in declino oscurata dalla fama della madre Havana Segrand (Julianne Moore) e l’autista di limousine e aspirante attore e regista Jerome Fontana ( Robert Pattinson). Tutti i personaggi sono perseguitati da dei fantasmi che danno al film una tonalità horror, ma che in linea con la fascinazione di Cronenberg per la psicanalisi sono più che altro fantasmi del passato, del rimosso e dei sensi di colpa che gravano sui protagonisti.
Psicoanalitico è anche il tema dell’incesto che costituisce il filo rosso della vicenda e accomuna quasi tutti i personaggi sullo schermo. Benché diretta dal maestro canadese e benché dotata di passaggi notevoli ed al netto del manichino-Pattinson di grandi attori, tra cui spicca la sempre bravissima Julianne Moore, la storia di Maps To The Stars non convince peró piű di tanto. Troppi gli alti e bassi, troppe le immagini in bilico tra il tragico ed il ridicolo, troppo sconclusionati molti snodi della trama. L’ultimo lavoro del regista canadese si pone comunque in continuità con la sua recente esplorazione di generi e vie narrative sempre diverse, e imprime nella memoria dello spettatore una satira spietata del mondo delle star e aspiranti tali.

Sarebbe comunque riduttivo definire Maps To the Stars unicamente come satira nera di Hollywood, e di quest’ultima come esasperazione dei lati oscuri del mondo contemporaneo. Se questo aspetto è sicuramente presente - e in molti momenti il film ricorda il recente e sfortunato affresco del mondo del cinema americano di Paul Schrader, The Canyons - si interseca però con una gamma di suggestioni e riflessioni molto più vasta, in cui i fantasmi della psiche umana sono i veri protagonisti, in maniera neanche troppo dissimile dal capolavoro di David Lynch Mulholland Drive. E come per quel film uno dei riferimenti principali non può che essere Viale del tramonto dell’immenso Billy Wilder, anch’esso in definitiva storia di fantasmi e di case infestate dai rimpianti.


CAST & CREDITS

(Maps To the Stars) Regia: David Cronenberg; sceneggiatura: Bruce Wagner, David Cronenberg; fotografia:Peter Suschitzky ; montaggio: Ronald Sanders; musica: Howard Shore; scenografia: Carol Spier; interpreti: Julianne Moore (Havana Segrand), Mia Wasikowska (Agatha Weiss), John Cusack (Stafford Weiss), Olivia Williams (Cristina Weiss); produzione: SBS Productions; origine: Stati Uniti; durata:111 ’.


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