Roma 2008 - Flow: For love of water - L’altro cinema
"Thousands have lived without love. Not one without water..." W.H. Auden
Numerosi sono, in questa edizione della Festa del cinema di Roma, i film a carattere ambientalistico o che includono al loro interno forti rimandi a temi ecologisti. Flow: For love of water è uno di questi.
Diretto dalla francese Irena Salina (al suo secondo lungometraggio), questo film è un attento e approfondito documentario su un tema delicatissimo, quello dell’emergenza idrica mondiale, che vede coinvolto politica, inquinamento e diritti umani. Non a torto lo possiamo considerare il tema più delicato che ci ritroveremo ad affrontare nei prossimi decenni.
Parlando nello specifico del documentario, possiamo dire che esso esplori approfonditamente il problema senza limitarsi a mostrarci solo una situazione ma anche esplicando quelle che potrebbero essere le soluzioni a tale problema: soluzioni che dovranno avvenire a livello locale, in maniera tale da contrastare quella malsana privatizzazione idrica su larga scala che sta colpendo soprattutto i paesi meno sviluppati. Ma non solo, perchè anche negli Stati Uniti la situazione non è migliore. Proprio come in Sud Africa o in India, anche in America la situazione idrica è pessima, soprattutto per quanto riguarda la contaminazione delle risorse idriche: si pensi solo al fatto che nell’acqua di rubinetto americana sono state riscontrate forti concentrazioni di propellente. Senza parlare poi dell’acqua imbottigliata: analisi effettuate su circa 100 etichette differenti, hanno dimostrato che più di un terzo di esse contengono al loro interno sostanze dannose alla salute dell’uomo. Molte aziende, tra l’altro, vendono in bottiglia la comune acqua di rubinetto spacciandola per "acqua di montagna". Non solo: le multinazionali dell’acqua, quali ad esempio la Nestlè (che per chi non lo sapesse ha in mano numerose etichette), sfruttano sino all’esaurimento le falde idriche (nel film viene citato un caso avvenuto in Michigan) accumulando profitti spaventosi (si parla di circa 1,8 Milioni di Dollari giornalieri di guadagno) a scapito degli abitanti del luogo che, inesorabilmente, vedono calare a dismisura le loro scorte d’acqua.
La Salina ci mostra luoghi, persone, fatti mantenendo costantemente viva l’attenzione dello spettatore e approfondendo in maniera precisa e concisa il tema trattato: veniamo coinvolti in un viaggio che parte dagli Stati Uniti e finisce in India, passando per il Sud Africa, la Bolivia, il Bangladesh e molti altri paesi. Un viaggio che ci fa scoprire i problemi e le ingiustizie, le catastrofi e i personaggi, mostrandoci una situazione complessiva drammatica ma con al fianco della quale mai si perde l’ottimismo di quella gente comune che, vogliosa di costuire un futuro migliore per figli e nipoti e migliorare un presente che a volte sembra già passato per la rassegnazione con la quale viene affrontato, si ingegna e si adegua per superare il problema.
(Flow: For love of water); Regia: Irena Salina; fotografia: Pablo de Selva, Irena Salina; montaggio: Caitlin Dixon, Madeleine Gavin, Andrew Mondshein; musica: Christophe Julien; produzione: The Group Entertainment, Steven Starr Productions; origine: USA, 2008; durata: 84’; info web: sito