Roma 2008 - Jogo de cena - L’occhio sul mondo
Documentario di grande forza in cui Eduardo Coutinho fa cadere le barriere tra realtà e finzione raccontando le drammatiche esperienze di vita di un gruppo di donne.
Riflessione sul vero e il falso e sui limiti/poteri della macchina da presa, ennesima prova dell’alto livello qualitativo del documentarismo brasiliano.
Jogo de cena di Eduardo Coutinho parte come documentario, ma il film riesce a raggiungere la forma della fiction. Dopo aver risposto ad un annuncio sul giornale, 83 donne raccontano le loro storie di vita in uno studio. Nel giugno del 2006, vennero selezionate 23 di loro e poi filmate nel Teatro Glauce Rocha, a Rio de Janeiro. Nel settembre dello stesso anno, attrici come Marília Pêra, Andréa Beltrão e Fernanda Torres interpreteranno, a loro modo, le storie raccontate dalle donne.
Jogo de cena, del veterano paulistano Eduardo Coutinho riconferma il suo stile austero, inquieto e poetico. Il regista si propone ancora una volta come un autore che ricerca la massima naturalezza, ponendo come centro drammatico dei suoi documentari le interviste, in cui il suo ruolo è estremamente pudico e riservato, eppure molto umano. In questo nuovo film il regista cerca di esplorare il limite tra realtà e finzione, affrontando temi ed esperienze della condizione femminile nel Brasile odierno.
Queste donne si alternano su una sedia posta sul palcoscenico di un teatro vuoto (il Glauce Rocha di Rio de Janeiro) raccontando fatti ed esperienze drammatiche della loro vita: relazioni familiari difficili, gestazioni, separazioni, perdite di figli, depressioni, progetti e sogni. Le stesse storie reali sono ricreate da tre note attrici, Marília Pêra, Fernanda Torres e Andréa Beltrão, che, peraltro, nel corso della loro recitazione, inseriscono anche propri ricordi e confidenze. Ne deriva che, assistendo a questo gioco di maschere complesso e raffinato, lo spettatore si chieda continuamente quale sia la testimonianza vera e quale quella inscenata, rivivendo, secondo dopo secondo, le tragedie personali di ognuna di loro. Coutinho ottiene il risultato di concentrare l’attenzione non solo sui contenuti narrati, ma anche sulle forme delle narrazioni e quindi sulle testimonianze in se stesse. Emerge dunque un’eccezionale rappresentazione di intimità: alcune confessioni provocano intenso sconforto che si esprime con il pianto senza pudore, realizzando un meccanismo catartico. È un film affascinante, ricco di movimento emotivo, che ci coinvolge e ci fa riflettere sulle questioni della privatezza e della verità delle esperienze. Primissimi piani e dettagli sugli occhi delle donne rendono il tutto ancora più profondo, come se il regista volesse avvicinare lo spettatore all’anima delle donne in questione, indugiando sui loro volti, sulle loro espressioni, sulle loro lacrime. Coutinho non viene mai ripreso frontalmente, se non fuori fuoco, a volte compare ripreso di tre quarti, rimanendo così, presenza immateriale ma voce di guida e conforto per le donne stesse.
(Jogo de Cena); Regia: Eduardo Coutinho; fotografia: Jacques Cheuiche; montaggio: Jordana Berg; interpreti: Marília Pêra, Andréa Beltrão, Fernanda Torres; produzione: Matizar, VideoFilmes; origine: Brasile, 2006; durata: 105’