Roma 2008 - Magique! - Alice nella città

Il regista francese Philippe Muyl entra in sala assieme al piccolo protagonista Louis Dussol, il Tommy di questo Magique!, e fa in modo che la nostra attenzione si soffermi su alcune sue parole in particolare: sul fatto che un pubblico di bambini sia molto difficile da gestire, perché qualsiasi opera venga loro posta di fronte, verrà accettata o rigettata in toto, senza alcuna mediocre via di mezzo. Terminata la proiezione, possiamo dire che il film di Muyl (una fiaba e, insieme, un musical) ci ha reso l’incredibile gioia di farci tornare bambini, giacché anche noi abbiamo provato emozioni ’senza se e senza ma’. L’unico particolare da aggiungere, però, è che tali emozioni non sono state del tutto positive. Anzi.
Tommy ha dieci anni e vive in un’isolata fattoria in campagna assieme alla giovane madre Betty (Marie Gillain), malinconica donna che cerca partner su internet mentre solo il suo unico tesoruccio riesce a farla sorridere. Un bel giorno un circo itinerante arriva nel paese vicino, dove è previsto sia allestito il tendone; ma il permesso viene negato. Tommy, pieno di iniziativa e con il desiderio di creare un’atmosfera gioiosa, riesce a convincere la riluttante Betty a mettere a disposizione la loro fattoria come spazio alternativo.
L’aspetto che più definisce Magique! è la ricerca di una fantasia stucchevole e sempre uguale a se stessa, tale da non render viva e condivisibile alcuna pretesa di raggiungimento di una dimensione superiore e, magari, più piacevole rispetto a quella terrena. ’Terrena’ perché la normalità di Betty è ben contrapponibile alla divertente follia dei circensi che si addestrano nel prato davanti casa sua. Normalità che è lontana dalla luce, quanto la Terra lo è dal Sole, anche se l’insopportabile direzione della fotografia vorrebbe convincerci del contrario, quando decide di illuminare i capelli dei personaggi con un alone che quasi appare come un’aureola, tanto che avremmo desiderato vedere sullo schermo solo teste prive di qualsiasi inutile bulbo pilifero.
Quello che più stanca è il fatto che Magique! è un musical–non musical, dove molte parti cantate si dilungano su di un tappeto di canzoni sempre uguali a loro stesse, che non fanno altro che acuire l’atmosfera di trovarsi in una situazione fuori dal tempo, tipica della pace della campagna: di certo, però, non aiutano a sviluppare un discorso con un sufficiente tasso di drammatizzazione. Tanto che la ricerca della felicità nella straordinarietà del circo e di un nuovo amore (ossia il clown Baptiste, interpretato da Cali, autore delle musiche) appare molto virtuale e anche falsa, non meno di quanto sia cercare la gioia fra le pagine di internet.
(id.); Regia e sceneggiatura: Philippe Muyl; fotografia: Pierre Gill; montaggio: Richard Comeau; musica: Cali; interpreti: Marie Gillain (Betty), Cali (Baptiste), Louis Dussol (Tommy), Antoine Duléry (Auguste), ; produzione: Pan Européenne Production, Remstar Productions, Paramount Pictures France e TPS Star ; origine: Francia e Belgio, 2008; durata: 91’.
