Roma 2008 - Parlami di me - Cinema 2008
E’ difficile comprendere le motivazioni che hanno spinto i selezionatori del Festival di Roma ad inserire Parlami di me nel concorso internazionale. Beninteso, quest’affermazione non vuole essere denigratoria per il film di Brando De Sica, ma con essa vogliamo semplicemente esprimere il nostro disappunto per la suddetta incomprensibile scelta.
Parlami di me infatti non è altro che la ripresa dell’omonimo spettacolo teatrale interpretato da Christina De Sica, grandissimo successo della passata stagione. Sebbene il giovane regista dimostri veramente destrezza ed abilità nel gestire la macchina presa, ciò che vediamo sullo schermo si stacca con difficoltà dalla sua natura teatrale. Assistiamo infatti ad una messa in scena che avviene nell’unità spaziale del palcoscenico ed in cui gli attori interagiscono con le installazioni scenografiche e con il pubblico in sala. Durante la visione del film, dunque, non si perde mai la sensazione di assistere ad un’opera che ha subìto una ri-mediazione e si avverte ovviamente l’assenza della spontaneità teatrale, della sua fisicità, della sua essenza effimera.
Eppure Brando De Sica ce la mette tutta. Le otto videocamere ad alta definizione usate per la realizzazione del film si muovono vorticosamente tra il pubblico, sul palco, dietro le quinte. Si fanno occhio dello spettatore ma anche protagoniste sul palcoscenico, seguendo da vicino i movimenti dei ballerini, indugiando sui volti e sui corpi degli attori, non nascondendo il sudore che gli scende sulla fronte ed i microfoni attaccati alle guance con il nastro adesivo. Si muove tra i membri dell’orchestra, riprende la scena dall’alto, vola sulla platea e sugli interpreti. Insomma, il film regala una visione nuova dello spettacolo, in cui l’occhio dello spettatore (quello cinematografico in questo caso) può muoversi in ogni direzione ed a qualunque distanza dalla scena. In più, bisogna sottolineare l’ottimo lavoro di montaggio di Edoardo Brizio, che dà i tempi alla rappresentazione filmica, sapendo ricomporre ritmicamente la scena scomposta dalle otto videocamere.
Tutti questi pregi non riescono però, come detto, a rendere Parlami di me un’opera pienamente cinematografica. Anche perché sullo schermo la regia teatrale di Marco Mattolini rimane comunque più forte di quella di Brando De Sica. Neanche il prologo (delizioso) e l’epilogo (tra realismo e poesia), creati appositamente dal giovane autore, riescono ad infondere nell’opera una vera anima cinematografica.
Parlami di me resta in ogni caso una buona operazione, perché cristallizza un musical teatrale che, oltre a regalarci un frizzante e poliedrico Christian De Sica, è un omaggio emozionato all’avanspettacolo, alla rivista, ai grandi attori del passato, ai cantautori che hanno fatto la storia della musica internazionale, e soprattutto all’immenso Vittorio De Sica. In più il film ci lascia apprezzare le qualità di Brando, che sta proseguendo le orme della famiglia nel mondo spettacolo. Per i motivi sinora elencati, è ancora presto per dare un giudizio. Bisogna però ammettere che il giovane filmmaker ha dimostrato con questa pellicola di conoscere molto bene gli attrezzi del mestiere e di possedere delle evidenti capacità nel gestire la materia che tratta.
Ciò non toglie però che l’inserimento del film in competizione lascia un po’ interdetti. Forse sarebbe stato più giusto selezionarlo nella sezione Extra oppure come un Evento Speciale Fuori Concorso.
(Parlami di me); Regia: Brando De Sica; Regia teatrale: Mario Mattolini; soggetto e sceneggiatura: tratto dall’omonimo musical teatrale di Maurizio Costanzo e Enrico Vaime; fotografia: Gianni Mastropietro; montaggio: Edoardo Brizio; interpreti: Christina De Sica, Paolo Conticini, Laura Di Mauro ;produzione: Vittoria Cine; distribuzione: FILMAURO; origine: Italia, 2008; durata: 100’