Ubu Fuori Porta - Teneramente tattico
Marino, Museo Civico "Umberto Mastroianni" - Piccole bizzarrie quotidiane. Piccoli, inconfessati, e per questo mai avvenuti, delitti amorosi. Piccole “operine” tragicomiche condensate in pochi minuti di follia artistica.
Insano parto drammaturgico della “splendida” mente di Daniele Timpano, Teneramente tattico è l’ “installazione animata” andata in scena nella seconda giornata di Ubi Fuori Porta, la rassegna estiva ed extra-cittadina organizzata dal consorzio Ubu Settete e da Amnesia Vivace –compagnia realizzatrice anche di questa opera.
La brevissima trama è perfetta nella sua sottile crudeltà. Tindaro e Crotinda sono una coppietta di innamorati. E’ sera, e lui sta riaccompagnando lei a casa. Davanti al portone, Tindaro chiede di salire su con lei, per cercare di ottenere di più dalla serata. Crotinda si rifiuta e, dolcemente, rinvia il tutto a domani. Tindaro non si scompone. Va ad una cabina telefonica e chiama l’amata a casa. Camuffando la voce, si finge un maniaco ed inizia ad insultarla e a minacciarla. Lei riattacca. Tindaro richiama e, stavolta, con la sua vera voce, le dice che non ha resistito e che ha telefonato per augurarle la buona notte. Crotinda, tremante per quanto successo poco prima, gli chiede di venire subito da lei. Tindaro, <<autenticamente intenerito, e per nulla intaccato nella sua coscienza>>, si reca da Crotinda, sicuro questa volta di “ottenere qualcosa di più dalla serata”.
Il banalissimo intreccio vive di acuti, geniali, sprazzi di ordinaria follia: Tindaro che si finge un maniaco che da tempo spia Crotinda, e che conosce le sue intime abitudini; lei che suggella il tutto, arginando così anche la sua paura, concedendosi sessualmente in un epilogo che non vediamo –ma che, molto probabilmente, è questo.
Ad una storia lineare solo a prima vista, Amnesia Vivace affianca una messa in scena alquanto elaborata, sviluppata su diversi livelli di medialità e, quindi, fruizione. Video, improvvisazione musicale, recitazione, si compenetrano tra di loro innescando un complesso meccanismo sinestetico dall’esito incerto.
La tripartizione della messa in scena sottende dunque a differenti sfere mediali-performative: la vicenda di Tindaro e Crotinda, filmata da Lorenzo Letizia –fondatore e direttore artistico del gruppo Le Chant du Jour, il cui lavoro abbiamo potuto ammirare nel Lev dei Muta Imago-, viene proiettata sul fondo dell’ex-presbiterio, dietro il palco; Daniele Timpano e Francesca La Scala, oltre ad impersonare Tindaro e Crotinda nel video di Letizia, doppiano dal vivo, e di spalle, ciò che sta avvenendo dietro di loro; Marco Fumarola, che è la voce fuori campo narrante, improvvisa le parti musicali che incorniciano il tutto.
Un impianto sinestetico in cui la percezione sonora o visiva viene stimolata dalla creazione hic et nunc del flusso artistico totalizzante, in una spiazzante esasperazione percettiva della vicenda di base. Vicenda che a volte finisce per passare in secondo piano, affossata come è da una compenetrazione sensoriale forse troppo invadente, così da diluire la potenza deflagrante del testo di Timpano.
Le diverse sfere mediali-performative risultano comunque, se prese singolarmente, ben riuscite: dall’evocativo video di Letizia all’azzecatissima voce off di Fumarola, passando per le intense interpretazioni di Timpano e della La Scala –programmaticamente fuori sincrono-, le fondamenta si presentano ben solide. Peccato che la struttura finale, pregna di potenzialità, sia stata, in questa seconda serata di Ubu Fuori Porta, così fragile.
Di: Daniele Timpano, Lorenzo Letizia Diretto da: Lorenzo Letizia Con: Daniele Timpano, Francesca La Scala, Marco Fumarola Web Info: Ubi Fuori Porta, Amnesia Vivace, Daniele Timpano