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Venezia 64 – Man from Plains - Orizzonti

Pubblicato il 8 settembre 2007 da Salvatore Salviano Miceli


Venezia 64 – Man from Plains - Orizzonti

Jimmy Carter, 39° Presidente della storia degli Stati Uniti D’America, è stato l’uomo della pace tra Egitto ed Israele (Camp David - 1979), ha rifiutato di dichiarare guerra all’Iran, preferendo la negoziazione allo scontro armato, per riportare in patria i 52 ostaggi rapiti presso l’ambasciata di Teheran nel 1979.
È stato un Presidente amato senza troppi eccessi, da molti criticato per un approccio internazionale considerato troppo morbido.
Oggi Jimmy Carter, premio Nobel per la pace (2002), vive a Plains (635 abitanti) con la moglie, cui è legato da 60 anni di matrimonio, e non smette di girare l’America continuando a dare voce al suo pensiero. Jonathan Demme nel suo documentario, Man from Plains, lo segue nel viaggio promozionale del suo ultimo libro, Palestine: Peace not Apartheid. Scelta doppiamente intelligente da parte del regista, pienamente consapevole che il testo, provocatorio sin dal titolo, avrebbe certo scatenato innumerevoli critiche in un paese in cui è sempre più difficile mettere in dubbio la politica israeliana senza tirarsi addosso le accuse di antisemitismo.
Demme non epura nulla; mostra i tanti attestati di stima, così come le proteste e i sit-in, le interviste nei talk show più importanti e le riflessioni più intime del Carter statista e uomo comune, devoto alla moglie ed incline alla commozione quando affiora il ricordo della madre e di un’infanzia vissuta tra le piantagioni di cotone e noccioline. Lunghe, senza essere pedanti, le sequenze in macchina o in aereo, da una libreria ad un’altra, da New York a Los Angeles passando per Boston, Chicago, Washington. È in questi frangenti che l’ex Presidente sfoga le sue memorie, la formazione fortemente cristiana che ancora oggi lo anima seguendo una spinta religiosa visibile in ogni sua considerazione.
Demme non nasconde la sua simpatia, intellettuale e politica, per il personaggio, ma si tiene lontano dal rendere smaccati omaggi. Adotta una linea di regia molto rigorosa, qualità che ogni documentario dovrebbe possedere, ma non dimentica di essere regista e di stare confezionando, comunque, un prodotto per il grande schermo che pretende un personale linguaggio. Piega il suo stile al servizio della persona messa al centro del suo lavoro, così da poterne cogliere tutte le sfumature. Demme cattura l’affabilità di un Carter ormai anziano, l’orgoglio, che racchiude passato e presente, ancora vivo nei suoi occhi, quel modo di porsi e di concedersi agli altri tipicamente americano, tanto forte da apparire, a volte, quasi frutto di una finzione cinematografica.
Gran bel documentario Man from Plains. Peccato non vederne di così ben fatti anche nel nostro paese.


CAST & CREDITS

(Man from Plains) Regia: Jonathan Demme; fotografia: Declan Quinn; montaggio: Kate Amend; suono: Roger Phenix; musica: Alejandro Escovedo, Djamel Ben Yelles; produzione: Jonathan Demme, Neda Armian, Ron Bozman, Jeff Skoll, Diane Weyermann; origine: USA; durata: ‘120;


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