Venezia 64 - Premio Orizzonti: Sügisball
Possono esistere coppie composte da single? Sembra essere questo l’interrogativo principale che si pone il regista Veiko Õunpuu. E’ forse tale l’interrogativo che lo affligge e che gli permette di mostrarci una realtà fatta di solitudine mascherata da socialità.
Dopo aver vinto tutti i premi cinematografici estoni dell’anno 2006 con il suo primo cortometraggio Tühirand (Vuoto), il regista approda a Venezia con questo interessante lungometraggio.
Immersi in quartieri di periferia nei quali il colore dominante (e sembrerebbe anche l’unico esistente) è il grigio, gli strani personaggi in cerca d’amore di Õunpuu, sembrano raccogliere sulle loro spalle tutta la tristezza e tutta l’immobile solitudine del paesaggio che li circonda. In un labirintico sobborgo, dominato dai grandi edifici prefabbricati costruiti durante gli anni dell’Unione Sovietica, le storie di alcuni giovani si intrecciano. Questa ambientazione quasi apocalittica, che ricorda immensamente il condominio Stowski di Varsavia de Il Decalogo kieslowskiano, funge da palcoscenico per le tristi vicende di questi piccoli uomini; oppressi dal grigiore e da un cielo costantemente plumbeo, cercano di divincolarsi dal Sügisball, questo Ballo d’Autunno che li condurrà inevitabilmente ad una disfatta fisica e psicologica.
L’autunno sembra voler rappresentare un inesorabile disfacimento della vita, è la stagione che prelude all’inverno e alla morte; come accade nella prima sequenza del film, nella quale uno dei protagonisti, immobile, osserva il vuoto dal suo terrazzo e sembra attendere il momento propizio per compiere un balzo nel nulla.
La tristezza, viene spesso stemperata e ammorbidita da momenti di semplice comicità che lasciano trasparire la voglia, da parte del regista, di dare una possibilità a queste sfortunate esistenze.
La vita solitaria di queste coppie di personaggi é accentuata dal regista mediante la stessa scelta del titolo del film; il ballo, infatti, è un momento di aggregazione e anche un rituale di corteggiamento. La danza in autunno, però, stinge i colori e i ritmi, diventando sarabanda che forse prelude a una marcia funebre.
(Sügisball) Regia e sceneggiatura: Veiko Õunpuu; fotografia: Mart Taniel; montaggio: Veiko Õunpuu, Tambet Tasuja; musiche: Ülo Krigul; scenografie: Ain Nurmela; costumi: Helen Ehandi; interpreti: Rain Tolk (Mati), Taavi Eelmaa (Theo), Juhan Ulfsak (Architetto Maurer), Tiina Tauraite (Moglie di Maurer), Maarja Jakobson (Laura), Sulevi Peltola (Barber August Kask), Mirtel Pohla (Jaana, moglie di Mati), Ivo Uukkivi, Laine Mägi; produzione: Homeless Bob Production, Kuukulgur Film; origine: Estonia 2007; durata: 123’.