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Venezia 76. The King

Pubblicato il 5 settembre 2019 da Giulia Genovese

VOTO:

Venezia 76. The King

Il titolo più atteso nel Fuori Concorso di Venezia 76., era, senza dubbio, The King : rivisitazione dei drammi shakespeariani Enrico IV – Parte I , Enrico IV – Parte II ed Enrico V ; diretta da David Michôd e prodotta – e distribuita – da Netflix. Nell’Inghilterra d’inizio XV secolo, lo scapestrato e giovane principe Hal si trova a dover diventare re, poco dopo il decesso del padre. Incoronato con il nome di Enrico V, il ragazzo deve destreggiarsi tra intrighi di palazzo e tensioni politiche; ricoprendo una posizione per la quale era sempre stato riluttante.

Co-prodotto tra Regno Unito, Ungheria e Australia, The King si regge sulle spalle di un cast eccezionale. A vestire i panni del sovrano realmente esistito – divenuto, poi, tragico personaggio delle opere del Bardo – è lo straordinario Timothée Chalamet. L’attore newyorchese – già, candidato a 1 Oscar – è, probabilmente, il migliore della sua generazione e, in pochi ruoli, ci ha regalato una performance più sbalorditiva dell’altra. Al suo fianco, c’è il candidato a 1 Golden Globe Joel Edgerton – nella tripla carica d’interprete, produttore e co-sceneggiatore – che da volto e corpo, in modo superbo, al saggio, ma un po’ goffo, Falstaff – mentore, amico e consigliere di Hal. Tra i comprimari, spiccano un folle e, a tratti, demenziale Robert Pattinson – come Delfino di Francia – e il talentuoso australiano Ben MendelsohnRe Enrico IV, padre del principe. Michôd – giunto al quarto lungometraggio – si rivela un ottimo regista; aiutato dalla fotografia di Adam Arkapaw – che passa da palette grigiastre e desaturate a toni più luminosi e caldi – e dalla sinfonica e potente colonna sonora del nominato a 2 Oscar, Nicholas Britell. La famosa battaglia di Azincourt è ripresa in modo intenso e viscerale; con schiere di soldati che lottano nel fango e palle di fuoco lanciate in aria al pari di meteoriti in esplosione nel cielo notturno. Il film analizza, poi, a livello psicologico ed emotivo la figura del regnante inglese. L’Enrico V di Chalamet è un ragazzo che passa le giornate tra sbronze, gioco e sesso; per, poi, ritrovarsi re, senza averlo mai desiderato. Pian piano, il personaggio si evolve e – se, inizialmente, non pare essere in grado di prendere le importanti decisioni che spettano a colui che deve guidare un regno e un popolo – dopo essere stato manipolato dalla corte; finisce, anche lui – come il padre – per essere consumato dalla violenza e dai giochi di potere. Lo script intelligente, umano e realista – con tocchi di modernità – riesce a scavare a fondo su tematiche e significati. Da una parte, l’onore e il valore – contrapposti alla corruzione e al sopruso – di un cavaliere e di un re e, dell’altra, la famiglia – con la mancanza d’amore verso i figli, come origine di tutti i mali e gli insuccessi - e le menzogne di traditori ed usurpatori – capaci di portare alla rovina.

Il più recente adattamento shakespeariano uscito in Italia era stato il vigoroso Macbeth di Justin Kurzel. A tre anni di distanza, ecco The King . Un emozionante biopic storico – come non se ne vedono così di frequente – epico ed intimo, brutale e sensibile; dotato di ritmo, tensione e drammaturgia. In una parola, imperdibile.


CAST & CREDITS

(Titolo originale) The King; Regia: David Michôd; sceneggiatura: David Michôd, Joel Edgerton; fotografia: Adam Arkapaw; montaggio: Peter Sciberras ; musica: Nicholas Britell; interpreti: Timothée Chalamet, Joel Edgerton, Robert Pattinson, Ben Mendelsohn, Sean Harris, Lily-Rose Depp, Thomasin McKenzie; produzione: Netflix, Plan B Entertainment, Porchlight Films, Blue-Tongue Films, Pioneer Stilking Films; distribuzione: Netflix; origine: UK, Ungheria, Australia; durata: 133’; webinfo: https://www.netflix.com/it/


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