Cannes 2007: Just About Love? - Un Certain Regard
Se l’amore fosse un sentimento facilmente esprimibile con le sole parole, non sarebbe un argomento portante dell’arte cinematografica. Solo la magia del cinema può rendere al meglio quel livello magnetico su cui esso pone le basi. Perché l’amore, oltre che di fisicità, è fatto di sguardi, di espressioni, di silenzi. Nonostante ciò, è un sentimento che dal cinema contemporaneo è rappresentato in maniera distorta nelle commedie giovanili. Tra la miriade di film sull’adolescenza che dominano le sale, è difficile trovare un esempio che sappia trattare l’argomento fino ad arrivare alla sua più profonda verità.
Just About Love?, film francese presentato nella sezione Un Certain Regard, pur rimanendo un’opera leggera che né chiede troppo a se stessa né pretende un eccessivo impegno da parte dello spettatore, appare come un racconto veritiero, che riesce a portare sullo schermo una storia in modo tutt’altro che banale.
Il film della giovane ed esordiente Lola Doillon offre al pubblico un’atmosfera da favola malinconica ed amara, sottesa da una tristezza latente nell’animo dei protagonisti. Questo clima che avvolge la narrazione spinge la pellicola ad uscire dalla catalogazione di ‘commedia giovanile’. Infatti, a differenza delle ‘notti prima-degli-esami’ o dei film ‘mocciani’ che ormai hanno invaso il cinema nostrano, Just About Love? si distanzia dal solito racconto generazionale, dal semplice e collaudato intreccio ragazzo-ragazza-amore-tradimento. Nonostante questi fattori siano comunque presenti, il film vive non tanto di una loro rappresentazione, quanto di un loro superamento. Raccontando le vicende di un gruppo di liceali sedicenni, la mano della Doillon si sa muovere con intelligenza tra le loro paure, i loro inganni, i loro litigi e i loro riavvicinamenti, scavando nella psicologia contemporanea e giungendo a tonalità di rara gentilezza.
Per quanto il film, comunque, non rappresenti nulla di nuovo, esso magnetizza l’attenzione sui personaggi e li avvicina al pubblico. E’ vero, sì, che l’argomento principale del racconto (l’amore e la prima volta) porta facilmente all’immedesimazione, ma non possiamo affermare che l’esordiente regista francese lo tratti banalmente. Il film, infatti, non è una commedia che punta sul ritmo e sul veloce accumularsi di eventi. La Doillon gira in modo semplice, senza azzardare complessi movimenti di macchina, cercando di mantenersi su un realismo che riesce in ogni caso a sfociare in momenti ironici e divertenti.
La materia del film non è tanto il mondo dei sedicenni. Esso rappresenta solo l’universo generazionale attraverso il quale esprimere la difficoltà di creare rapporti (soprattutto al giorno d’oggi), di comunicare, di essere sinceri. L’atto sessuale, solitamente usato in questo genere di film solo come situazione indirizzata al coinvolgimento dello spettatore, qui diventa significante proprio di questo aspetto della vita.
Questa difficoltà nei rapporti è esplicita anche nel finale, quando i due protagonisti si vedono alla stazione prima di partire per le vacanze estive. Uno sguardo, un sorriso, un saluto malinconico, che non trova espressione nelle parole.
(Et Toi, T’Es Sur Qui?) Regia: Lola Doillon; sceneggiatura: Lola Doillon; fotografia: Romain Lacourbas; montaggio: Enrica Gattolini; suono: Lucas Albert; interpreti: Lucie Desclozeaux (Elodie), Corista Theret (Julie), Gael Tavares (Vincent), Nicolas (Nicolas); produzione: Ce Qui Me Meut; distribuzione: Rezo Films; origine: Francia 2007; durata: 100’