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Cannes 2007: Une Vieille Maitresse - Concorso

Pubblicato il 27 maggio 2007 da Salvatore Salviano Miceli


Cannes 2007: Une Vieille Maitresse - Concorso

Era probabilmente uno dei film più attesi dai francesi all’interno della competizione ufficiale, eppure Une Vieille Maitresse delude e lo fa in maniera profonda. La sua regista, Catherine Breillat, si è spesso lanciata in progetti che più che per indubbi meriti artistici si ricordano per le discussioni innestate e per le scandalose (così molti continuano ad etichettarle) sequenze a base di sesso che spesso ritroviamo nei suoi lavori (tra tutti ricordiamo Romance – 1999 con il nostro Rocco Siffredi).
Adattamento del romanzo omonimo di Jules Barbey d’Aureville, Une Vieille Maitresse racconta la storia di un importante matrimonio tra due rampolli dell’aristocrazia parigina in procinto di essere celebrato. Quando, però, si viene a scoprire che il libertino Ryno de Marigny, promesso sposo, consuma da dieci anni una relazione segreta con la cortigiana spagnola Vellini, interpretata da Asia Argento e vera protagonista della pellicola, ha inizio una sequela interminabile e alquanto noiosa di confidenze, segreti, tradimenti, romantiche fughe a cavallo che ci accompagnano fino all’ultimo dei quasi centoventi minuti della proiezione.
Il film potrebbe risultare interessante per la messa in scena, elegantemente ottocentesca, e anche per una regia che cerca di evitare la linearità romanzesca, azzardando soluzioni più ardite, specie nelle sequenze amorose dei due amanti, forse le migliori (anche se un po’ troppo urlate), ma per il resto è difficile sottolinearne qualche pregio.
La visione si sopporta a fatica, poiché la storia non risulta scorrevole, assestandosi invece in una immobilità irritante. Se uno degli scopi era restituire l’aria decadente del capoluogo francese, il risultato è assai lontano dal potersi ritenere soddisfacente.
Cercando appiglio, poi, nelle prove degli attori, il risultato non cambia; Fu’ad Ait Aatou, protagonista maschile al suo esordio cinematografico, regala un’interpretazione che si esaurisce in una sola espressione ripetuta, qualsiasi sia il frangente, per tutta la durata del film. Vano, quindi, qualsiasi tentativo di rintracciare una qualche forma di tensione tra il suo personaggio e quello cui presta il volto Asia Argento.
La Breillat ha descritto, in svariate interviste, il film come il più vicino, pur essendo paradossalmente il meno provocatorio, alla sua sensibilità nel parlare d’amore, di libertà, ‘di passione priva di qualsiasi – sono parole sue – perversione dei sentimenti’. Peccato che di tutto questo nella pellicola non vi sia traccia e che la regista, questa volta, non sia riuscita a supportare sufficientemente le sue intenzioni con la sua macchina da presa.


CAST & CREDITS

(Une Vieille Maitresse); Regia e sceneggiatura: Catherine Breillat; soggetto: Tratto dal romanzo omonimo di Jules Barbey d’Aureville; fotografia: Yorgos Arvanitis; montaggio: Pascale Chavance; suono: Yves Osmu, Sylvain Lasseur, Emmanuel Croset; interpreti: Asia Argento (Vellini), Fu’ad Ait Aatou (Ryno de Marigny), Roxane Mesquida (Hermangarde); produzione: Flach Film, CB Films, France 3 Cinema, Studio Canal, Buskin Film; distribuzione: Studio Canal.; origine: Francia 2007; durata: 110’


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