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FESTA DEL CINEMA DI ROMA - FU ZI - AFTER THIS OUR EXILE

Pubblicato il 16 ottobre 2006 da Daniele Coluccini


FESTA DEL CINEMA DI ROMA - FU ZI - AFTER THIS OUR EXILE

Patrick Tam, dopo più di quindici anni di assenza dalla regia (il suo ultimo film infatti risale al 1989), torna con un lavoro ispirato ed interessante. È la storia di una famiglia comune che si ritrova a lottare con la piccola e crudele realtà quotidiana, a dover prendere delle decisioni importanti che inevitabilmente comportano conseguenze più o meno gravi per i propri cari.
È una realtà tangibile quella creata da Tam, permeata di grande verosimiglianza e delicatezza che mai scade nella retorica. I protagonisti si trovano così a dover prendere coscienza dei propri bisogni, delle proprie necessità e a dover affrontare una realtà che molto spesso diventa scomoda e difficile. “Qualche volta risulta inevitabile - afferma il regista - che i protagonisti si facciano del male a vicenda per proteggersi. Il figlio desidera una felice vita familiare, ma il padre rimane emotivamente distante nonostante gli sforzi del figlio e per lui, la separazione dei genitori, è un’esperienza dolorosa. Quello che la vita ci dice è che ognuno cresce con un passato traumatico. Ma in questa impervia strada chiamata vita spesso arriviamo alla maturità proprio attraverso tali ricordi dolorosi”. È un’ode alla speranza quindi, alla rinascita, uno sguardo protratto al futuro e alla possibilità di riscatto che ogni uomo possiede dentro di sé.
La sceneggiatura è il frutto della collaborazione di Patrick Tam e di uno degli studenti del corso di sceneggiatura tenuto dal regista per una casa di produzione malese nel 1996. La prima stesura infatti risale proprio a questo periodo ma, con il passare degli anni, ha subito varie modifiche e revisioni per approdare infine a quella utilizzata nel film. La lunga assenza dalla regia ci viene spiegata dallo stesso Patrick Tam che afferma di non avvertire la necessità di dirigere un film senza la piena consapevolezza e il completo controllo creativo della sua opera; preferisce così rimanere lontano dalla direzione cinematografica se l’unica motivazione per girare un nuovo film è appunto “girare un altro film”, rischiando di proporre al pubblico un lavoro mediocre o senza significato. La sua lunga assenza non lo ha però allontanato dal mondo del cinema; è infatti rimasto estremamente attivo nel campo del montaggio, lavorando con registi del calibro di Wong Kar-wai e di Johnny To. Il lavoro di montatore gli ha dato modo così di dare sfogo alla sua fantasia creativa, riuscendo a lasciargli spazio per l’insegnamento, altra sua grande passione.
After This Our Exile (titolo in apparenza slegato al film), mostra al pubblico quell’esilio che occorre ad ogni essere umano per distaccarsi dalla propria vita, un allontanamento da ricercare e da desiderare. È un viaggio difficile su un terreno accidentato, alla ricerca dell’amore e del significato più profondo dell’esistenza di ogni uomo.

(Fu Zi) Regia: Patrick Tam; sceneggiatura: Tian Koi Leong, Patrick Tam; fotografia: Lee Ping Bing Mark; montaggio: Patrick Tam; musica: Robert Jay Ellis-Geiger; scenografia: Patrick Tam, Cyrus Ho; interpreti: Aaron Kwok (Chow Cheong Shing), Charlie Young (Ling), Ng King-To (Ragazzo), Valen Hsu (Jennifer), Faith Yeung (Insegnante del ragazzo), Kelly Lin (Donna), Qin Hao (Autista scuolabus), Qin Hailu (Signora nel karaoke bar); produzione: Vision Film; coproduzione: Beijing Polybona Film Publishing Co Ltd, Black & White Films; distribuzione: Focus Films Limited; origine: Hong Kong; durata: 150’.


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