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La Plaga

Pubblicato il 29 novembre 2013 da Salvatore Salviano Miceli

VOTO:

La Plaga

Raul è un coltivatore che ha deciso di cimentarsi con il biologico ed ha come collaboratore nei campi Iurie, lottatore di wrestling immigrato dalla Moldavia. Maria è una piccola signora ottantenne che dopo una vita passata in campagna è costretta ad abbandonare la sua casa per ricoverarsi in ospedale. Concludono il quadro Rose e Maribel, infermiera la prima, appena arrivata dalle Filippine, e prostituta in crisi di clienti la seconda.
Questi cinque personaggi, destinati ad incrociare le proprie vite anche solo per un attimo, animano La Plaga, primo lungometraggio di Neus Ballus, già presentato al recente Festival di Berlino. La vocazione documentarista della regista viene fuori senza fatica anche in questo lavoro. Ed effettivamente sia la genesi che la struttura sono riconducibili a quel "cinema del reale" - definizione abusata negli ultimi tempi e ormai logora - che tra Venezia e Roma tanto successo ha riscosso in termini di premi finali. _ L’autrice infatti per circa quattro anni ha incontrato più volte i futuri personaggi del suo film. Li ha scelti non tanto perché fedeli rappresentanti dei lavoratori e residenti della zona immediatamente limitrofa a Barcellona, ma per la loro spontanea capacità di portarsi dietro quel senso di smarrimento, solitudine e incertezza del futuro, che Ballus sentiva coerente per il suo film. E negli incontri intercorsi in questi quattro anni deve essersi creata una particolare alchimia tra "interpreti" e regista. Così non fosse, La Plaga si esaurirebbe nel semplice racconto di cinque differenti percorsi di vita tra loro confinanti.
Al contrario il film sublima la crisi, sociale ed economica, negli occhi e nei comportamenti di questi cinque protagonisti che, per nascita o per semplice destino, si ritrovano tutti ad essere ugualmente esuli. Non c’è dialettica nello sguardo di Ballus tra ottimismo e pessimismo. Semplicemente la vita accade, riservando a qualcuno inaspettati sorrisi e accanendosi con altri. Proprio come la campagna estesa nei sobborghi di Barcellona, a tutti gli effetti altra interprete principale del film, quantomai depressa nella sua immobilità e aridità. E solo nell’epilogo, ma non per tutti, questa aridità sembra lasciare intravedere la possibilità di tornare a respirare. Epilogo che in modo ancora più radicale darà conferma della verità celata in ogni piega de La Plaga.


CAST & CREDITS

(La Plaga) Regia: Neus Ballus; sceneggiatura: Neus Ballus, Pau Subiros; fotografia: Diego Dussuel; montaggio: Neus Ballus, Domi Parra; musica: David Crespo; scenografia: Marco Bittner Rosser; interpreti: Maria Ros, Raul Molist, Rosemarie Abella, Iurie Timber, Maribel Martì; produzione: El Kinograf SL; origine: Spagna; durata: 85’.


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