X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Persepolis

Pubblicato il 25 maggio 2007 da Salvatore Salviano Miceli


Persepolis

Arriva nelle sale italiane il film vincitore del Premio della Giuria a Cannes 2007: un’opera d’animazione di grandi ambizioni. Perchè raccontare Téhéran e la situazione politica e sociale iraniana dal 1978 ad oggi vuol dire parlare di guerre fratricide, di sogni infranti di democrazia, ma anche di una piccola famiglia che questi cambiamenti li ha vissuti sulla propria pelle. Lo ha fatto Marjane Satrapi nel 2000 con Persepolis, primo fumetto iraniano edito in quattro volumi e vincitore del prestigioso premio Alph’Art du coup de cour al Festival di Angouleme. Adesso, dopo essere diventato un caso letterario internazionale, quel fumetto è diventato un film, dal titolo omonimo, e diretto dalla stessa Satrapi e da Vincent Paronnaud.
Girato con un’animazione bidimensionale, Persepolis è un lungo flashback. La voce di Marjane (Chiara Mastroianni) inizia a raccontarci la sua storia, l’infanzia vissuta in una famiglia dalle vedute ampie, fondata sulla cultura e sulla libertà di pensiero e di espressione. Vengono introdotte immediatamente le due figure di riferimento di Marjane bambina: la madre (voce di Catherine Deneuve) e, soprattutto, la nonna (Danielle Darrieux). In una società inevitabilmente maschilista, il loro modello di donne libere, moderne, coraggiose e pronte a difendere i propri ideali contro ostracismo e intolleranza rappresenta per la protagonista, ancora poco più che bambina, la prima crescita, il primo approccio ad una coscienza critica che si evolverà lentamente. Dopo un’adolescenza passata a Vienna, segnata da momenti di lunga depressione, giungerà per la protagonista un definitivo risveglio intellettuale, in una chiara maturazione politica.
La bellezza del film sta anche nel suo intrecciare storia politica con vicenda privata. È vero, infatti, che lo sfondo è Téhéran, ma lunghi sono i momenti in cui il racconto si concentra solo su Marjane, portando sullo schermo le esperienze di una semplice adolescente alle prese con la crescita e con una vita, tra esili forzati e bruschi ritorni a casa, certo non facile. È una storia che non pretende di essere più di quello che è, cioè il ritratto di quasi trent’anni di evoluzioni politiche, sociali e culturali. La sua forza sta nel farlo dosando con metodo ironia e melodramma, seguendo un ritmo che procede parallelo alla vita della protagonista, con sbalzi di velocità che non intaccano, bensì corroborano una narrazione davvero ben condotta.
Molto belli i disegni, curati senza mai volutamente giungere alla perfezione, lasciati sospesi in un bianco e nero assai azzeccato, vicini nello stile e nei tratti al carattere di ogni personaggio portato sullo schermo. Il film ha avuto un’accoglienza trionfale. Noi lo abbiamo seguito durante la presentazione ufficiale con in sala i registi e le interpreti delle voci (tutte bravissime ma, non solo per un pizzico di campanilismo, è bello sottolineare la prova di Chiara Mastroianni che interpreta sia la Marjane adolescente che quella adulta) e, confortati anche dalla forte campagna stampa di questi giorni, la sensazione che possa portarsi a casa qualche premio di una certa importanza è abbastanza netta.


CAST & CREDITS

(Persepolis); Animazione: Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud; soggetto: Tratto dal fumetto omonimo di Marjane Satrapi; montaggio: Stèphane Roche; musica: Olivier Bernet; voci: Chiara Mastroianni (Marjane adolescente e adulta), Catherine Denevue (madre), Danielle Darrieux (nonna) Simon Abkarian (padre); produzione: France 3 Cinema, The Kennedy/Marshall Company; distribuzione: BIM; origine: Francia 2007; durata: 90’


Enregistrer au format PDF