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Roma 2008 - Le Plaisir De Chanter - Concorso

Pubblicato il 31 ottobre 2008 da Luca Lardieri


Roma 2008 - Le Plaisir De Chanter - Concorso

A volte ci si ritrova davanti a delle immagini e a delle storie talmente surreali e strampalate da rimanerne "inspiegabilmente" affascinati e positivamente colpiti. Le Plaisir De Chanter, dello scrittore e regista Ilan Duran Cohen rientra sicuramente in questa categoria di film dalla storia singolare, quasi grottesca, che però, con l’aiuto di un cast eccezionale, una fotografia accattivante ed una trama capace di sedurre fino all’ultimo secondo del proprio sviluppo, si lascia guardare piacevolmente, regalando allo spettatore un retrogusto dolce/amaro che non può non colpire.
Muriel e Philippe sono due agenti dei servizi segreti francesi ai quali è stato assegnato il compito di recuperare una misteriosa chiave USB che nasconde i segreti di un trafficante di uranio. Quest’ultimo, morto da poco, molto probabilmente ha lasciato la chiave nelle mani della moglie Constance, che svampita ed "ingenua" conduce i due agenti ad un corso di canto lirico. Questo luogo, non solo si rivelerà un covo di spie, ma anche uno straordinario microcosmo in cui si incontrano e si scontrano le anime di personaggi molto singolari.
Il fascino di un film così "diverso", risiede tutto nell’intelligente scrittura della sceneggiatura che disegna e tratteggia con precisione, personaggi fantastici nelle cui parole si cela sempre un pezzo di anima che rende del tutto superflua la storia di spionaggio. Un noir intellettuale in cui si indaga la condizione umana attraverso la ricerca della felicità, della realizzazione personale e delle relazioni con gli altri. Personaggi come Consance e Julien (gigolò assoldato dalla cognata di Constance), così agli antipodi eppure così affini nel modo di intendere l’amore e le passioni, non possono non toccare il cuore e allo stesso tempo stimolare l’intelletto dello spettatore. In tutti noi, d’altronde, domina l’insicurezza e la voglia di trovare quel tipo d’amore che, in un sol colpo, riesca ad accettare noi stessi per quello che siamo e a scacciare il tedio e l’angoscia di una quotidianità divenuta sempre più difficile.
"Ho voluto trattare il tema della ricerca dell’innocenza perduta nei giovani adulti - afferma il regista - attraverso una commedia anti-romantica. Nel mio film i personaggi, sfiniti dall’isolamento urbano, si incontrano nello stesso luogo, là dove l’innocenza è obbligatoria, un luogo per l’apprendimento, rappresentato simbolicamente dal corso di canto lirico."
L’innocenza dunque, rappresenta il punto cruciale del film, l’orizzonte verso il quale convergono gli sguardi di tutti i personaggi. Tornare sui banchi di scuola, approcciarsi a qualcosa di sconosciuto e "sacro" come il canto, liberare la propria anima da tutte le convenzioni e lasciarla librare verso l’alto, con il solo aiuto di corde vocali e diaframma. Ritrovare l’Io interiore e cancellare l’odiosa realtà che ci rende tutti più tristi e inconsapevoli sciacalli di noi stessi. Un film davvero originale e stimolante che sicuramente non tarderà a diventare una piccola gemma di culto.


CAST & CREDITS

(Le Plasir De Chanter); Regia: Ilan Duran Cohen; sceneggiatura: Ilan Duran Cohen, Philippe Lasry; fotografia: Christophe Graillot; montaggio: Fabrice Rouaud; musica: Philippe Basque; interpreti: Marina Fois (Muriel), Lorànt Deutsch (Philippe), Jeanne Balibar (constance), Nathalie Richard (Noémie); produzione: Mille et Une Productions, Fugitive Production; origine: Francia, 2008; durata: 98’


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