Roma 2008 - Lol - Alice nella città
Lola è una ragazza di quindici anni alle prese con i tipici problemi della pubertà, i primi batticuori, le indecisioni, i conflitti con i genitori. Innamoratasi di Mael, giovane compagno di scuola che sogna di diventare una famosa rockstar, vive un momemento abbastanza tormentato, tra le incursioni del suo ex ragazzo Arthur, le intromissioni della madre e piccoli litigi con amiche e familiari. Nonostante sia circonadata da mezzi tecnologici che le consentono di stare sempre in contatto con i suoi compagni di scuola ma attraverso i quali non riesce a ritagliarsi uno spazio solo suo, Lola appunta la prpria vita su di un vecchio diario segreto. Diario che ben presto arriva nelle mani della madre e...
Lol, ovvero il tempo delle mele trent’anni più tardi. Il film di Lisa Azuelos, scrittrice di romanzi alle prese con il suo secondo lungometraggio, può essere definito esattamente così. Ciò non solo perchè più di qualche volta ammicca al cult generazionale di Claude Pinoteau riesumando la smielata canzone Reality di Richard Sanderson e donando alla protagonista dell’epoca, Sophie Marceau, il ruolo della madre severa, ma anche perchè tutta la pellicola è satura di atmosfere tipiche di quel film. Poco importa se si cerca di fare un ritratto delle nuove generazioni infarcito di MSN, iPod e quant’altro, il film risulta banale, poco approfondito e molto spesso quasi macchiettistico, trasformando i personaggi in buffoni di quindici anni che compiono marachelle e scherzi a più non posso. Nel film si cerca anche di affrontare il problema della sessualità, dei difficili rapporti con le famiglie, dei sogni che affollano la testa degli adolescenti, della droga, in poche parole un polpettone che rinchiude tutto e alla fine non parla di niente.
Il titolo del film, Lol, gioca sul nome della protagonista, Lola, e l’ormai celebre Lol delle chat, acronimo che a seconda di dove viene posizionato all’interno di un "discorso" virtuale può significare Laughing Out Loud, Lots Of Love o Lots Of Laughs. In realtà, aldilà degli inevitabili cambiamenti tecnologici, il film della Azuelos non sembra cogliere appieno quelli che oggi sono i veri cambiamenti interpersonali e delle relazioni che in maniera sempre più precoce assumono connotazioni adulte. La pellicola sembra un esatto ed attento remake del film del 1980 con la pecca di voler passare per qualcosa vicino ad una visione quasi autoriale e che in qualche modo riesce a parlare ai ragazzi di oggi. Le quasi due ore di film riescono a scivolare via con estrema leggerezza, ma ciò che resta della proiezione è il nulla assoluto che, riaccese le luci in sala, cade inevitabilmente nel dimenticatoio. Un film da pomeriggio domenicale su Italia1, niente di più e niente di meno, il cui unico pregio è quello di mostrarci una sempre stupenda e delicata Sophie Marceau, che come il buon vino, migliora invecchiando.
(Lol); Regia: Lisa Azuelos; sceneggiatura: Nans Delgado, Lisa Azuelos; fotografia: Nathaniel Aron; montaggio: Stan Collet; musica: Rebecca Delannet; interpreti: Sophie Marceau (Anne), Christina Theret (Lola), Marion Chabassol (Charlotte), Jeremy Kapone (Mael); produzione: Pathé Films; origine: Francia, 2008; durata: 107’